Finanziamento illecito al partitoArrestato il vicepresidente del Consiglio
Samuele Piccolo (Pdl) è accusato di associazione a delinquere con il padre e il fratello
Associazione a delinquere e finanziamento illecito al partito è l'accusa che ha portato agli arresti domiciliari il vicepresidente del consiglio comunale di Roma, Samuele Piccolo (Pdl), e altre sei persone tra i quali il fratello Massimiliano, mentre il padre Raffaele è finito agli arresti domiciliari. Gli ordini di custodia cautelare, su richiesta dei pubblici ministeri Paolo Ielo e Barbara Sargenti, sono stati firmati dal gip Filippo Steidl. Alle persone finite agli arresti il gip contesta d'aver creato, attraverso una serie di società riconducibili alla famiglia Piccolo, finti crediti Iva che poi venivano destinati all'attività politica di Samuele Piccolo, soprannominato "Mister preferenze" per gli oltre 12mila voti che da perfetto sconosciuto ha ottenuto alle scorse elezioni. A capo dell'organizzazione sarebbe, secondo le conclusioni alle quali sono giunti i magistrati, Massimiliano Piccolo, fratello del consigliere comunale e il padre Raffaele. Samuele Piccolo, 31 anni, era stato al centro di una guerra interna al Pdl alle ultime elezioni regionali del Lazio. Per cassare il suo nome, insieme a quello di altri, la lista del centrodestra fu presentata in ritardo. Scoppiò un caso che mise in seria difficoltà la formazione laziale di Berlusconi, ma che alla fine non impedì a Renata di Polverini di essere eletta presidente. Oggi gli sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore di oltre due milioni di euro.Tutto era intestato al fratello di Samuele, Massimiliano. I sostituti Ielo e Sargenti hanno disposto anche il sequestro del 50 per cento delle quote di una società immobiliare. Secondo l'accusa il denaro sottratto al fisco oltre ad essere utilizzato per l'attività politica di Samuele Piccolo veniva impiegato anche per l'acquisto di immobili.