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La Fornero risolve il caso "esodati"rimandandoli al lavoro

Il ministro Elsa Fornero

Il ministro scrive ai sindacati per proporre nuove opportunità occupazionali per alcuni lavoratori rimasti nel limbo

Nicoletta Orlandi Posti
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  Gli "esodati" potrebbero essere rimandati a lavorare. E' questa la soluzione del ministro Fornero per risolvere la situazione di quei lavoratori che oggi, in base a accordi stipulati entro il 4 dicembre 2011, stanno godendo di trattamenti d'integrazione al reddito in vista di una pensione che la riforma previdenziale ha spostato però più in là rispetto al previsto. In una lettera mandata alla Cgil, Cisl, Uil e Ugl in cui propone un incontro per risolvere il caso, il ministro scrive: "Confido che ove lasso temporale che separa i lavoratori dalla pensione fosse ampio, non si debba ipotizzare solo il ricorso ad un accesso al trattamento pensionistico piuttosto che di prolungamento di integrazioni salariali, quanto lavorare anche nella prospettiva di offrire nuove opportunità occupazionali in funzione dell'auspicata ripresa economia così da evitare di disperdere professionalità utili". Fornero spiega che esistono due platee che non vanno confuse: la prima è composta da 65 mila lavoratori e riguarda "i salvaguardati per i quali è prevista l'adozione del decreto ministeriale entro il 30 giugno 2012" e che dunque hanno la loro copertura. Poi c'è la platea "del tutto diversa, dei lavoratori per i quali, in base ad accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011, fosse previsto, al termine di un percorso di fruizione di strumenti di integrazione reddituale (Cig, mobilità), l'accesso al trattamento pensionistico». Relativamente all'ultima platea, tiene a precisare il ministro, «ho già avuto occasione di affermare che il governo sta valutando l'adozione di specifici interventi". Tra questi anche «la prospettiva di offrire nuove opportunità occupazionali». Insomma un nuovo impiego.  

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