L'impresa impossibile di Monti:150 provvedimenti in 6 mesi
Il professore presenta in CdM il suo folle "cronoprogramma": dalla crescita agli incentivi, ecco tutte le norme che non verranno mai realizzate
Una mappa di fine legislatura, una sostanziale impresa impossibile che attende il governo tecnico di Mario Monti. L'obiettivo, realizzare entro la fine dell'anno un'impressionante serie di misure. Un obiettivo pressoché impossibile, con cui il Professore vuole dimostrare che il lavoro è tutt'altro che finito. Il dossier sulle misure da realizzare arriva oggi, mercoledì 5 settembre, sul tavolo del Consiglio dei Ministri: il cronoprogramma contiene la lista dei provvedimenti che ogni ministero dovrà realizzare entro i prossimi mesi. In cifre, si tratta di oltre 150 unità tra disegni di legge, decreti legge e decreti legislativi. Una fittissima agenda di "compiti" che il prof affida ad ogni dicastero, compiti che con tutta probabilità verranno disattesi. Il cronoporogramma - Nella bozza di cronoprogramma scritto da Monti ci sono diverse misure che dovrebbero essere realizzate in autunno. Tra i dossier più significativi, le quote rosa nella Pubblica amministrazione, il riordino delle agenzie fiscali, il decreto ministeriale bis sugli esodati, l'autorizzazione unica ambientale per le Pmi e il patto per la salute. Inoltre, entro "il primo CdM possibile", dovrà partire l'iter del Ddl di ratifica tra Italia e Francia per dare avvio alla Tav. Ambiente e cultura - Al ministero per gli Affari regionali si lavora sui servizi pubblici locali che necessitano di una riscrittura della disciplina legislativa, mentre entro settembre sarà presentato alle Regioni il nuovo piano stragegico del turismo. Tra le iniziative imminenti, l'adozione delle norme per favorire il coinvolgimento dei privati nel recupero dei beni culturali. Il ministero dell'Ambiente ha fissato al 16 dicembre la data entro cui emanare il testo con la nuova mappa dei siti di interesse nazionale, testo che prevede anche l'eliminazione di quelli la cui bonifica non risponde più ai requisiti previsti dalle norme in rigore. Sviluppo economico - Fari ovviamente puntati sullo sviluppo economico: si mira ad accelerare il percorso degli incentivi a imprese, energia-carburanti e riassetto Ice. Entro il 23 settembre il governo vuole mettere in pratica la moratoria delle rate di finanziamento dovute dalle imprese concessionarie di agevolazioni. Inoltre il ministro Corrado Passera ha in programma per dicembre un disegno di legge quadro con deleghe in materia di contratti pubblici, edilizia e governo del territorio, circolazione stradale e navigazione marittima. Energia e incentivi - Ma il "menù" non è finito. Sempre a settembre arriveranno al traguardo la nuova cartellonistica per dare evidenza ai prezzi dei carburanti e le misure per la riduzione del consumo di gas naturale nel settore termoelettrico nelle situazioni di emergenza del gas. Il mese successivo, a ottobre, ci si concentrerà su uno dei provvedimenti più attesi: il Fondo per la crescita sostenibile che dovrà inglobare ciò che resta degli incentivi nazionali alle imprese. Infine, in rampa di lancio c'è anche il decreto che mette nero su bianco le condizioni per accedere agli incentivi all'acquisto di auto elettriche. Per ultimissimi, a novembre, gli ultimi step della liberalizzazione della rete carburanti e i decreti interministeriali per calcolare le risorse inutilizzate che confluiranno nel Fondo crescita. Una serie quasi infinita di provvedimenti, insomma, che difficilmente il governo Monti riuscirà ad ultimare.