I partiti cancellano la ForneroPensioni a 58 anni e più esodati
Pronta la controriforma targata Pd e Pdl del mercato del lavoro e delle pensioni
Se c'è una cosa che mette d'accordo Pdl e Pd è che le riforme targate Fornero sono da rifare, o almeno da correggere. E visto che lavoro e pensioni saranno temi centrali nelle rispettive campagne elettorali per governare il Paese si sono avvantaggiati facendo approvare alla Camera un ordine del giorno presentato dall'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano che impegna l'Esecutivo a favorire l'iter parlamentare della controriforma già varata dalla Commissione Lavoro. Si tratta, spiega il Corriere della Sera, di cinque articoli che intendono ampliare la platea degli "esodati" da salvaguardare: potrebbero andare in pensione con le vecchie regole i lavoratori coinvolti in accordi di mobilità stipulati entro il 31 dicembre 2012 anche in sede non governativa;le persone autorizzate alla contribuzione volontaria, eliminando i vincoli attuali (aver versato almeno un contributo prima del 4 dicembre 2011 e non aver lavorato dopo l'autorizzazione). Inoltre, la maturazione del diritto alla pensione entro 24 mesi dalla fine della mobilità avverrebbe senza tener conto dell'adeguamento alla speranza di vita. Non solo: Pdl e Pd vogliono riabbassare l'età pensionabile: per i lavoratori dipendenti 58 anni (57 le donne) fino a tutto il 2015 e poi 59 (58 le donne) fino alla fine del 2017, purché si abbiano 35 anni di contributi e ricevendo però un assegno più leggero perché calcolato tutto col sistema contributivo. Pd e Pdl hanno pure trovato i soldi necessari per la loro controriforma: 5 miliardi di euro fino al 2019 (che si sommerebbero ai 14 miliardi già stanziati dal governo per salvaguardare 120 mila esodati) che verrebbero reperiti, secondo il Corriere, aumentando il prelievo fiscale su giochi pubblici online e lotterie istantanee, ferma restando la clausola di salvaguardia già prevista dalla legge, che potrebbe far aumentare i contributi sulle imprese. Ma se sulle pensioni il partito di Alfano e quello di Bersani sembrano aver trovato una ricetta comune, sul lavoro le divergenze restano abissali. Il Pd, anche in vista dell'accordo con Vendola, vorrebbe una controriforma con il ripristino dell'articolo 18, mentre il Pdl vorrebbe aumentare la flessibilità dei lavoratori.