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La voce corre in Sicilia:Lombardo si dimette oggi?

Il governatore della Regione Siciliana

Nicoletta Orlandi Posti
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Se ne andrà, ma con calma. O forse se ne andrà già oggi. Il protagonista è Raffele Lombardo, il governatore della regione Siciliana sull'orlo del fallimento. Dopo la denuncia di Libero, è sceso in campo il premier, Mario Monti, che si prepara a commissariare la Regione e che ha chiesto al governatore di dimettersi entro la fine del mese. Un incontro tra i due è già stato fissato per il 24 luglio. Lombardo ieri, martedì 17 luglio, dopo la bordata del Professore ("La Sicilia è sull'orlo della bancarotta") ha nicchiato, spiegando che si sarebbe dimesso in "tempi costituzionalmente compatibili". Ma oggi filtra l'indiscrezione: il governatore potrebbe mollare già oggi. La voce circola a Palazzo dei Normanni tra i fedelissimi del governatore, che potrebbe mollare la Sicilia subito, con una mossa a sorpresa (ma non troppo). Oppure prende tempo... - Secondo altre ricostruzioni, invece, Lombardo vorrebbe prendersi ancora qualche giorno, giusto il tempo di sistemare qualche cosa. Potrebbe provare a restare nelle stanze del potere e distrubire gli ultimi incarichi prima del passaggio del testimone che il premier Monti a questo punto pretende. Il "piano B", secondo il retroscena raccontato dal Corriere della Sera, parte dall'incarico che Lombardo ha affidato in un mare di polemiche a Massimo Russo incoronandolo come vicepresidente cinque giorni fa. Nelle mani di Russo, il magistrato che ha dato forfait al pool antimafia, se Lombardo anzinché dimettersi si autosospendesse (come sospetta il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando), resterebbe Palazzo d'Orleans con una squadra di assessori che il governatore ha in gran parte rinnovato nelle ultime settimane.  D'altronde, ricorda il Corriere, già la scorsa settimana Lombardo s'era lasciato sfuggire una confidenza ermetica: "Da Roma mi pregano di rimanere...". Come a dire che qualcuno gli chiederebbe di non dimettersi. Chi sarà questo qualcuno non è dato sapere. Di certo qualche risposta dovrà darla a Monti il 24 luglio quando a Palazzo Chigi dovrà spiegare l'indebitamento di 21 miliardi di euro.

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