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Corsera e Financial Times a Monti:"Il tecnico sta sbagliando tutto"

Andrea Tempestini
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  "La direzione è sbagliata". Il governo italiano "è litigioso" e con "un primo ministro focalizzato solo sulla scena internazionale". Ecco la stampa che fu amica: le frasi riportate sono, rispettivamente, del Corriere della Sera e del Financial Times, due quotidiani che hanno sostenuto e portato in palmo di mano Mario Monti ma che ora, di fronte all'evidenza del suo precoce fallimento, lo scaricano. Il titolo dell'editoriale in prima pagina del giornale di via Solferino è eloquente: "La direzione è sbagliata". La firma è quella del duo Alesina-Giavazzi (proprio quel Giavazzi il cui aiuto è stato invocato dai tecnici). Secondo i due, lo sforzo riformatore del governo Monti rischia "il fallimento". Molti osservatori, proseguono, "sono rimasti perplessi" e "si chiedono in che direzione si muoverà il governo Monti. A noi pare si vada in quella sbagliata". "Sono altre le priorità" - Il Corsera sottolinea come "il provvedimento più importante che il governo si appresta a varare riguarda le infrastrutture fische" ma "non è questa la priorità dell'Italia": "Non è ubriacandoci di asfalto e traverse ferroviarie che il Paese ricomincerà a crescere". Secondo Alesina e Giavazzi, all'Italia "servono infrastrutture di altro tipo: una giustizia veloce, certezza del diritto, regolamenti snelli, un'amministrazione pubblica che faccia il suo dovere e non imponga costi enormi a cittadini e imprese, un'università che produca buon capitale umano e buona ricerca, e una lotta efficace alla criminalità organizzata". L'ultima bordata nella chiusa del commento: "Ciò che il governo oggi sta discutendo ci pare, purtroppo, molto più simile alla vecchia politica che alla ventata innovatrice che respirammo per qualche settimana lo scorso novembre". "Non pensa ai problemi interni" - Ancor più sorprendenti e inaspettate le bordate che il Financial Times spara su Monti. Il nobile FT, dopo averlo sostenuto a lungo, spiega che quello italiano è "un governo litigioso, con una burocrazia radicata e inestirpabile e un primo ministro focalizzato solo sulla scena internazionale". Secondo il quotidiano della city londinese, "i problemi interni dell'Italia sembrano crescere e andare oltre la capacità del suo governo tecnocrate di risolverli, anche in vista dell'aggravarsi della crisi del debito nell'Eurozona". Guy Dinmore, in un durissimo fondo, cita lo scontro nell'esecutivo tra il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, e i suoi colleghi sulle riforme necessarie per la crescita e lo sviluppo. Quindi il Financial Times cita una fonte governativa che vuole restare anonima: "Oggi è un po' tutti contro tutti, ho paura che si stia entrando nella fase tre della vita dell'esecutivo, quella delle recriminazioni, dopo un'iniziale luna di miele e il successivo ritorno alla vita vera".  "Italia in mano ai burocrati" - L'attacco frontale che arriva dal cuore del Regno Unito sale poi di intensità: "L'Italia è nelle mani di burocrati che stanno combattendo il cambiamento e di un primo ministro che non si decide a fare i passi decisivi". E ancora: "I mercati si renderanno conto a un certo punto che l'Italia non ha fatto molto", spiega Dinmore riferendosi alle riforme mancate. In chiusura il Ft spiega che "la capacità del governo di spingere importanti, ma impopolari, riforme strutturali in Parlamento si indebolirà".  

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