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La sfida di Grillo: "Arriveremo al 100%". Ecco come

Beppe attacca i politici difende i suoi: "Non chiamateli grillini, ma cittadini"

Alvise Losi
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Un Beppe Grillo a tutto tondo quello che si apre alle domande di Gian Antonio Stella. In un'intervista esclusiva a Sette, il settimanale del Corriere della Sera, il comico genovese ne ha per tutti e spiega che la sua idea di politica non contempla i partiti. "Sogniamo un mondo che non c'è ancora. Una iper-democrazia senza i partiti". Politica e antipolitica - Ne ha per tutti Grillo, fondatore del Movimento 5 stelle. Ma inizia col precisare alcuni punti. "Cosa significa antipolitica? E' un'accusa che non vuol dire niente. Io non sono antipolitico, sono contro i partiti, perché quando c'è un partito si instaura la corruzione". E proprio questo è l'obiettivo del comico, creare una nuova forma di democrazia "con al centro i cittadini che votano", ma senza partiti. E se gli si chiede come si comporterà il M5s una volta arrivato nei palazzi del potere a Roma, la risposta è pronta: "Continuate a parlare di percentuali (M5s è dato al 23-24%, ndr). Io non so se saremo in Parlamento, probabilmente sì, e il nostro obiettivo è cambiare tutto. Se porti delle idee giuste, non c'è più destra e sinistra. Noi stiamo riempiendo un vuoto che negli altri Paesi occupano gli estremisti: Marine Le Pen in Francia e Alba dorata in Grecia. Probabilmente saremo l'unica opposizione a un governo con dentro tutti. Banchieri, finanzieri, Confindustria, vecchi partiti, Montezemolo. Noi abbiamo un programma di massima. Condiviso. Poi è chiaro che si deve misurare coi fatti". L'obiettivo non è "danneggare le aziende" e l'economia del Paese bloccando progetti già attivi, ma secondo Grillo alcuni contratti, in particolare quelli legati a tematiche ambientali, vanno rivisti. Cittadinanza attiva - "Noi vogliamo che cambi la società intera. Vogliamo una rivoluzione culturale. Siamo l'ultima chance per l'Italia e per la democrazia". Grillo non ha mezze misure. Si è limitato, dice, a presentare "ragazzi giovani e puliti". Si aspettava qualche bel risultato, non un boom tanto grande. E ne spiega così i motivi: "Eravamo in progressione leggera. Leggera. E questa accelerazione la dobbiamo ai partiti. Perché oltre a essere dei mentecatti sono anche dei dilettanti della comunicazione". Ma non tutti sono da buttare, "i partiti sono tutti uguali, come strutture. Gli uomini no. Ci sono anche tante persone perbene. Solo che sono dentro quei meccanismi". E promette processi pubblici per far restituire ogni singolo euro a quei politici che hanno sottratto i soldi dei cittadini: "Cittadini estratti a sorte, incensurati, dovranno dire quali lavori socialmente utitli far fare a questa gente che ha derubato il Paese. Sempre attraverso la legge, mica pensiamo a processi militari". Privato - "Il movimento non è un partito con un segretario che dà gli ordini", conclude Grillo. E, sul suo ruolo all'interno del movimento, si definisce un garante, un "grande vecchio", che ha l'unico merito di filtrare le persone e i candidati in base al merito e alla fedina penale pulita. Si dice stufo di sentir chiamare le persone che compongono il movimento "grillini, sono cittadini". E contro chi lo accusa di predicare bene e razzolare male ha la risposta pronta: "Ho una condanna nel mio passato e infatti non sono candidato. Non sono candidabile. Non voglio candidarmi. Voglio che abbiano spazio gli altri. I cittadini, che devono votare un programma, non una faccia". E sull'incidente stradale nel quale persero la vita tre persone e per il quale aveva subito la condanna dice di pensarci tutti i giorni, "è un ricordo che mi pesa". Un'ultima battuta, perché in fondo è ancora un comico, sulla sua morte. Sulla sua lapide vorrebbe scritto "vado un po' a vedere cosa c'è di là".

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