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Prodi, Saviano e Repubblicaprovano a uccidere il Pd

Tutti contro Bersani: i democratici annusano il potere e scatta la guerra interna

Alvise Losi
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Non è chiaro se sia colpa della crisi economica o della solita crisi da vittoria facile del centrosinistra, ma nel Partito democratico stanno iniziando a volare i coltelli. Dopo tre anni e mezzo all'opposizione e pochi mesi di appoggio al governo Monti, il Pd è già in clima preelettorale, in vista delle politiche del 2013, ma tra accenni di primarie e gli agguati interni il rischio è di perdere tutto il vantaggio guadagnato. Tra i protagonisti del nuovo, probabile, suicidio della sinistra rispunta l'ombra lunga di Romano Prodi. A voler fare le scarpe a Bersani c'è il nemico giurato, Walter Veltroni. Ma i colpi bassi arrivano anche da fuori via del Nazareno: il quotidiano di famiglia, Repubblica, spinge per una lista civica con cui andare oltre i democratici. Procediamo con ordine.    Critiche a Bersani - La frangia prodiana del Pd, capeggiata dai parlamentari Antonio La Forgia, Sandra Zampa e Albertina Soliani, pretende un cambio di rotta da parte del segretario del partito Pierluigi Bersani. "Il tema non è quello della leadership", precisa Zampa, "ma a Bersani chiedo che assuma l'iniziativa per rispondere a quanto la gente ci chiede ormai da troppo tempo". Per la parlamentare bisogna recuperare l'entusiasmo, che ora è lontano, ma che c'è stato attorno all'iniziativa referendaria per la cancellazione del porcellum e che è stata bloccata dalla Consulta con la sentenza di inammissibilità. Il ritorno del Professore - Per questo i tre parlmentari hanno promosso un dibattito a Bologna sabato, al quale parteciperanno anche l''ex ministro ulivista Arturo Parisi, il giornalista Angelo Panebianco e, soprattutto, l'ex premier Romano Prodi. Che continua a smarcarsi dal mondo politico con il suo impiego a tempo pieno da nonno, ma strizza sempre l'occhio a queste iniziative collaterali alla linea dettata dal segretario Pd. Ma il vero nemico interno al partito di Bersani, Walter Veltroni, non sembra in grado di minare la sua leadership, se l'unica affermazione politica che è riuscito a diramare è stata una condanna all'aggressione nei confronti dell'acea del gruppo Caltagirone a suon di vernice e uova. "Si tratta", ha spiegato l'ex sindaco di Roma, "di un episodio da condannare duramente da parte di tutti: cosa c'entri la rivendicazione dell'acqua pubblica con queste violenze e intimidazioni è incomprensibile agli occhi di tutti". Veltroni ha così attaccato anche una delle poche iniziative riuscite al centrosinistra unito degli ultimi anni: il movimento contro la privatizzazione dell'acqua. Il partito di Repubblica - C'è poi la questione del quotidiano Repubblica. Secondo molti osservatori Eugenio Scalfari ed Ezio Mauro, fondatore e direttore del quotidiano romano, starebbero pensando di creare una lista civica da accompagnare al partito democratico alle prossime elezioni politiche del 2013. Persino Sandro Bondi si è svegliato per commentare la notizia. "Due elementi mi fanno riflettere", ha detto. Oltre all'editoriale, nel quale Scalfari si augura la nascita di una lista civica apparentata con il Pd, la festa di Repubblica che si terrà a Bologna dal 14 al 17 giugno. Un parere esperto - "Non sarà", si chiede Bondi, "che il gruppo editoriale che fa capo al dottor Carlo De Benedetti si prepara a patrocinare una lista civica a fianco del Pd per condizionare ancor di più la vita politica italiana?". Anche Il Foglio di Giuliano Ferrara ha sottolineato come il Pd sia già in preallarme per il rischio di vedersi ridimensionato proprio ora che sembrava tornare in auge dopo anni di magra. E, secondo il quotidiano di Ferrara, un dirigente del Pd a Montecitorio avrebbe paventato addirittura la discesa in campo di Roberto Saviano. Con tutte queste premesse, il Pdl, uscito esangue dalle ultime elezioni amministrative, può ancora sperare di andare al Governo il prossimo anno.  

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