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Per salvare Sallusti dal carcere un modo c'è:"Un decreto urgente del governo"

Appello dell'editorialista del Giornale per evitare i 14 mesi di galere al direttore condannato per un articolo che non ha scritto

Nicoletta Orlandi Posti
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  Appello di Vittorio Feltri al governo per salvare dal carcere Alessandro Sallusti. Mercoledì, infatti, la Cassazione deciderà sul destino del direttore del Giornale condannato dalla Corte di Appello di Milano  a 14 mesi di reclusione per un articolo, non firmato da lui, apparso su Libero nel 200 su un giudice che ha autorizzato l'aborto per una tredicenne. Per Sallusti, in caso la Suprema Corte, che deciderà il 26 settembre, dovesse rigettare il ricorso presentato dai legali del giornalista, si aprirebbero le porte della galera.  Da quando la notizia è uscita fuori, politici, magistrati, colleghi hanno fatto quadrato attorno a Sallusti spendendo non poche parole di sdegno contro una legge che di fatto impedisce la libertà di stampa. Ma di fatto nessun atto concreto per salvare il direttore del Giornale. Ecco allora l'appello di Vittorio Feltri al Governo che dovrebbe "approvare in fretta e furia, entro 48 ore un decreto di poche parole in cui si dica: le pene detentive inflitte per reati mossei a mezzo stampa sono convertite in sanzioni pecuniarie", scrive sul Giornale in edicola oggi. "Per risolvere il problema - che riguarda tutti i giornalisti e non solo Sallusti - serve poco, solo un po' di buona volontà dell'esecutivo". "Si porrebbe così fine a una barbarie tutta esolo italiana", puntualizza Feltri. "E' vero che i decreti entro tre mesi vanno trasformati - per vivere in leggi definitive. Ma in 90 giorni si può migliorare qualsiasi norma, integrarla, perfezionarla, metterla al riparo da dubbi di legittimità costituzionale".   

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