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Una voce fuori dal coro a sinistra: elogio (con riserva) a Eastwood

Antonio Padellaro

Il direttore del Fatto: "Il 'vecchio pazzo' almeno una cosa giusta nel suo discorso l'ha detta..."

Andrea Tempestini
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Nella sinistra che ha scatenato la caccia al repubblicano c'è una voce fuori dal coro. Certo, anche il direttore del Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro, ha il sospetto che "forse davvero alla Convention repubblicana Clint Eastwood ha parlato da vecchio pazzo (Michael Moore)". Eppure, continua, "una cosa vera l'ha detta: Noi siamo i proprietari di questo Paese e i politici sono i nostri dipendenti". Una frase che per esempio da Repubblica è stata ignorata: il quotidiano di Ezio Mauro era troppo impegnato a sparare sull'ispettore Callaghan, reo di aver fatto un discorso franco e da repubblicano, come Clint, da sempre e contro tutto l'establishment di Hollywood, semplicemente è. "Caro ispettore Callaghan..."  - Nella chiusa del commento, il direttore del Fatto Quotidiano, arriva a rivolgersi direttamente "caro ispettore Callaghan". Un escamotage che ricorda da vicino quello con cui Eastwood si è rivolto alla sedia vuota di Barack Obama, un momento che è già diventato storia dell'ultima campagna elettorale statunitense. "In realtà - concludeva Padellaro -, tutto quel solidarizzare e stringersi a coorte mira a conservare l'esistente, con annesse poltrone e pennacchi. Esistente che in Italia, caro ispettore Callaghan, significa che i proprietari del Paese sono i politici e noi i loro dipendenti (che a volte, per farsi ascoltare da una miniera, si legano a una carica di tritolo)".

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