Il delirio di Emilio Fede:"20mila € al mese? Pochi"
"Ci sono autista, casa e ufficio, ma con quello che ho dato all'azienda è niente". Poi sul movimento: "Vorrei con me Saviano. Il programma? Subito le case chiuse"
Infermabile, insaziabile, incontentabile. "Nel contratto con Mediaset iniziato il primo giugno - spiega Emilio Fede ai microfoni de La Zanzara su Radio 24 - c'è autista, casa, ufficio e 20mila euro netti al mese ma neppure un euro di buonuscita dopo 24 anni. E devo fare un programma. Un contratto dignitoso, però mi avrebbero dovuto dare molto di più dopo quello che ho dato all'azienda”. L'ex direttore del Tg4 non nasconde la sua delusione per il nuovo "contrattino" col Biscione, e rincara: "Ventimila euro al mese sono niente per quello che ho fatto. Mica sono stato lì a rubare. Non è che navigo nell'oro, non ho un appartamento di lusso. Non trasformiamo 20mila euro in un fondo ricchezza. Non significa essere ricchi e poi un po' di soldi li passo a mia moglie e a mia figlia. Non è un contratto sontuoso”, ribadisce Fede, che dopo l'addio al Tg4 si è visto rinnovare il contratto dall'emittente di Silvio Berlusconi nonostante le accus nell'ambito del processo Ruby di aver truffato, in ticket con Lele Mora, lo stesso Cavaliere. Tra Berlusconi e il giornalista c'è un'amicizia di vecchia data che, assicurano i due, non si è incrinata per le voci sul "magheggio". "Saviano in lista con me" - Fede torna poi sul suo "Vogliamo Vivere", la sbandierata neo-creatura politica: "Voglio fare un movimento, non un partito - ha puntualizzato -. E quando vedo che tutti fanno le liste e i politici si ripresentano senza aver risolto le cose allora ho pensato: adesso faccio qualcosa anch'io. E mi piacerebbe avere in lista Roberto Saviano, sì proprio lui. L'ho sempre criticato ma è uno che vale. Lo vorrei con me”. E dopo l'improbabile candidatura, Emilio snocciola il programma: "Cosa farei? Legalizzerei la prostituzione, bisogna tornare alle case chiuse, per evitare lo squallore di quello che si vede in giro. Bisogna che le prostitute paghino le tasse, di sicuro guadagnano più di me”. Poi farei una grande battaglia contro l'accanimento terapeutico”. L'ex direttore del Tg4 quindi torna a parlare di Lele Mora: "Sono contento che sia uscito dal carcere anche se con me non si è comportato molto bene. Ho visto che la dieta imposta gli ha fatto bene, è diventato un bel ragazzo. Io mi vorrei riconciliare ma non posso chiamarlo perchè siamo coimputati. Lo chiamerei subito se potessi. Le cose che ha detto me le spiegherà, ma io l'ho già perdonato. Gli mando un abbraccio. Gabriele, tu lo sai che siamo amici".