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Lascia il Fatto e umilia Travaglio: "Un dittatore, un giovane vecchio, un capo tribù"

Luca Telese

Il giornalista fonda 'Pubblico'. Lascia il vecchio quotidiano perché non sopportava più il vicedirettore

Andrea Tempestini
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Dopo le indiscrezioni della vigilia la conferma del diretto interessato, affidata alla concorrenza, al Corriere della Sera. Luca Telese abbandona il Fatto Quotidiano e si fonda il suo giornale (si chiamerà Pubblico, in edicola dal 18 settembre al prezzo di 1,50 euro). Il motivo dello strappo? Telese non ne poteva più della dittatura instaurata da Marco Travaglio. Quella al Fatto, spiega, "è stata un'esperienza indimenticabile", ma "la mission di quel giornale si è esaurita. Non è passato dalla protesta alla proposta. Quando è caduto il governo Berlusconi ci siamo chiesti: ora cosa dobbiamo fare? Travaglio ha detto: nulla. Io ho risposto: tutto. Ecco perché vado via. Perché non puoi continuare, a guerra finita, a mozzare le teste di cadaveri sul campo". Frasi che pesano come macigni su mister manetta: era il segreto di Pulcinella, ma ora a ricordare a Travaglio la sua ossessione monomaniaca (Berlusconi) c'è anche Telese. "Con Travaglio non si parla" - L'attacco frontale al vicedirettore del Fatto Quotidiano continua, a quel Travaglio che ha imposto la linea "nichilista-gesuitica", a Marco il "croato" che "dopo il primo turno alle amministrative" ha fatto diventare Beppe Grillo come Gesù, "Casaleggio un guru. Ma il povero Tavolazzi non lo si poteva intervistare... Troppo per me". E ancora giù con le badilate: Travaglio è un "giovane vecchio che vive nei miti della sua infanzia. Due culture diverse avrebbero potuto convivere. Ma con Marco non si parla. In una discussione ha due reazioni: se è arrabbiato gira il collo a 37 gradi da un lato, tace e gli si gonfia una vena. Se non è d'accordo sorride. Non è interessato al dibattito democratico". Secondo Telese "Marco ha applicato la tecnica del capo tribù": una bella immagine, quella che tratteggia del vicedirettore del Fatto. La nuova squadra - Telese nella sua nuova avventura giornalistica porterà una squadra di sette giornalisti del suo ex giornale, ma anche Francesca Fornario (l'Unità), Tommaso Labato (già al Riformista) e Stefania Podda (Liberazione). Quindi parteciperanno al progetto altre firme, quali Ritanna Armeni, Corrado Formigli, Mario Adinolfi, Marco Berlinguer e Carlo Freccero. "Ma darei volentieri la rubrica del cuore alla mia ex collega di conduzione Luisella Costamagna", ha chiosato con ironia Telese dopo i dissapori con la giornalista.

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