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Pisapia scarica il Dalai LamaPer paura degli amici comunisti

La Cina, contraria alla cittadinanza per il leader spirituale tibetano, aveva minacciato di boicottare Expo

Alvise Losi
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Ennesima figuraccia arancione a Milano. Il Dalai Lama, che avrebbe dovuto ricevere la cittadinanza onoraria, se l'è vista togliere a pochi giorni dall'arrivo. Caso diplomatico - Niente cittadinanza al Dalai Lama da parte del Comune di Milano. E il gran rifiuto è diventato un caso diplomatico, dopo che il Consiglio comunale della città aveva già approvato all'unanimità l'onorificenza al leader spirituale tibetano. Ma l'intervento della Cina, da sempre molto attenta alle mosse di Tenzin Gyatso, ha costretto al passo indietro Pisapia. La minaccia del gigante asiatico di boicottare l'Expo 2015, che si terrà proprio nella città lombarda, sarebbe stata troppo devastante (mediaticamente ed economicamente), se portata a compimento. Situazione imbarazzante - Non è possibile ipotizzare un Expo senza la Cina, che tra l'altro ha ospitato la manifestazione a Shanghai nel 2010. Troppo importante l'indotto portato da scambi economici, commerciali e turistici legati a Expo. I vertici del partito comunista cinese hanno parlato direttamente con il Governo nazionale, che ha subito rimandato la patata bollente a Palazzo Marino, dove sono stati costretti a fare marcia indietro. Il problema è che l'unico passo che poteva essere fatto ha comportato comunque una figuraccia per il Comune, che aveva già "promesso" e approvato di concordare la cittadinanza onoraria di Milano al Dalai Lama.

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