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Manda i vigili al reality show culinario: li paga per ingrassare

Giuliano Pisapia

Cento agenti in servizio otto ore come giuria del programma tv "Masterchef". I sindacati: "Città scoperta, assurdo"

Andrea Tempestini
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Oltre cento vigili pagati per assaggiare le ricette del talent show culinario più famoso della tv all'Arco della Pace. Succede nel mezzo della delicata riorganizzazione del corpo della polizia locale voluto dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia: ieri mattina, infatti, una vagonata di agenti si è vista recapitare un ordine di servizio «insolito». Degustazioni al posto dei presidi nelle strade, ricette prelibate al posto dei pattugliamenti nei quartieri.  La vetrina televisiva arriva a quarantottore dagli applausi unanimi per la gestione della visita pastorale di Benedetto XVI, con la polizia locale impegnata a pieno regime per evitare intoppi nel calendario serrato dei maxiraduni. Missione compiuta. Dopo la task-force papale, i riflettori di SkyUno hanno prelevato dai compiti ordinari 15 motociclisti, 4 pattuglie e una quarantina di vigili di quartiere. Per la precisione, 103 uomini. Tutti schierati sotto l'arco napoleonico come giurati della gara (in registrata) dei cuochi: il programma ha tenuto per mesi incollato alla tv un picco di settecentomila persone; lo stesso show ha incollato alla tavola a cielo aperto un centinaio di agenti per tutto il giorno. L'attesa per la preparazione dei piatti in uniforme, la coda per ritirare le pietanze usciti dai fornelli degli aspiranti chef, l'assaggio (su piatti di carta) con votazione finale e proclamazione del vincitore. La passerella, se da un lato sparerà sul satellite l'immagine del corpo di polizia locale, ha già fatto imbufalire alcune sigle sindacali dei vigili. Ma come, siamo in carenza d'organico e spediamo 103 vigili ad abbuffarsi davanti alle telecamere? «Gli agenti sono stati prelevati da tutte le zone  per un servizio reso a privati con denaro pubblico» tuona Orfeo Mastantuono, delegato Rsu Csa. «Di solito i servizi di questo tipo avvengono in regime straordinario, ma stavolta gli agenti sono stati impegnati tutto il giorno».  Secondo altre fonti interne al corpo, la tavola imbandita avrebbe lasciato scoperti alcuni servizi compiuti quotidianamente in giro per la città: da un comando di zona, ad esempio, sarebbero stati chiamati decine di agenti. A preoccupare i sindacati è anche la classificazione dello show come servizio «ordinario». Con questa sigla, si intendono generalmente proprio i servizi pagati dall'amministrazione comunale, mentre i privati che chiedono la presenza del corpo abitualmente finanziano in genere un servizio «straordinario». Può darsi che la produzione dello spettacolo televisivo rimborsi in futuro una parte o la totalità delle spese sostenute per i vigili (alcune stime interne parlano di almeno 15mila euro). Le perplessità del Csa, però, restano: «Con la situazione d'organico che abbiamo, sembra un'assurdità».  Sotto gli occhi dei ghisa, presente anche la giuria vip composta dalle superstar Carlo Cracco, Bruno Barbieri - lo chef italiano che ha il maggior numero di stelle Michelin - e Joe Bastianich (simbolo della gastronomia tricolore negli Stati uniti). Dalla prima edizione sono loro a decretare le eliminazioni mano a mano che lo show avanzava verso il traguardo. Una corsa a ostacoli fino al titolo di «Masterchef». Tra le prove sottoposte ai concorrenti, quest'anno c'è anche il menu da sottoporre alle divise; in una puntata precedente è toccato alla marina militare, ora alla polizia locale milanese. La registrazione dovrebbe andare in scena in autunno.  Il caso-Masterchef non è la prima bufera che investe il corpo da quando si è insediata la giunta arancione. Il parto della riforma dei vigili di quartiere, infatti, è stato rinviato per mesi: partiti ad aprile, l'impostazione dei nuovi 150 agenti di pattuglia a piedi o in bicicletta nei microquartieri si è attirata le critiche dell'opposizione di centrodestra e di alcune sigle sindacali. Gli agenti si muovono in coppia e grazie alla radio possono segnalare in tempo reale al comando eventuali segnalazioni dei cittadini. Un'azione di «ascolto» voluta dall'amministrazione per incrementare la coesione sociale. di Massimo Costa

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