Tra gli arrestati anche il candidato di Rifondazione comunista
Il militante di Azione Antifascista è il primo dei non eletti a Teramo
Tra gli arrestati, c'è anche il primo dei non eletti alle ultime elezioni comunali a Teramo nelle liste di Rifondazione Comunista. Secondo quanto riporta il Messaggero D. R, militante di Azione Antifascista Teramo, è stato posto ai domiciliari con l'accusa di resistenza pluriaggravata, saccheggio e danneggiamento durante la manifestazione di Roma del 15 ottobre. Anarchici e antagonisti - Nella Capitale, le tre persone sottoposte alla misura della presentazione alla polizia giudiziaria sono tutti noti per la loro militanza nel movimento antagonista capitolino, in particolare C. F. e Y. C. R. R. nei movimenti per i diritti dell'abitare vicini al centro sociale "Acrobax", mentre B. E. è un aderente al sodalizio anarchico. I due sono stati riconosciuti, spiegano gli investigatori, mentre fanno parte di un cordone di persone collocato pochi metri prima delle vetrine del supermercato Elite di via Cavour, quando, insieme ad altri soggetti, tutti travisati, "proteggono" l'azione violenta posta in essere da altri sodali contro il supermercato, impedendo altresì il transito di soggetti estranei davanti all'esercizio commerciale durante l'azione. Y. C. R. R., di 34 anni, è noto per la sua partecipazione alle iniziative indette dal Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa. C. F. di 58 anni, residente a Roma, è noto per la sua partecipazione alle iniziative dei movimenti di lotta per la casa. Ha numerosi precedenti di polizia per furto aggravato, truffa, porto abusivo e detenzione di armi, falso, inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, sfruttamento della prostituzione e violenza privata. Ultrà - Ma nel mirino del blitz effettuato dagli investigatori della Digos della Questura di Roma non ci sono solo gli estremisti di sinistra, militanti dell'area anarchica e antagonista. Diversi anche gli ultrà. Nella Capitale sono stati sottoposti agli arresti domiciliari S. G. e Z.M., noti alla Digos e al Ros per la loro appartenenza al contesto ultras romanista, in particolare al gruppo ultras "Offensiva Ultras", i quali sono stati riconosciuti in piazza San Giovanni nell'atto di attaccare il blindato dei carabinieri, poi dato alle fiamme, il primo con una trave di legno ed il secondo con un martello. S. G. di anni 20, è stato denunciato il 12 dicembre del 2010 dal personale del commissariato di Prati per aver scavalcato le recinzioni dell'area di sicurezza dello stadio Olimpico di Roma in occasione dell'incontro di calcio Roma-Bari e per questo è stato destinatario di Daspo per un anno. L'altro arrestato invece, Z. M. di 27 anni, è stato denunciato il 7 ottobre 2002 da personale della stazione carabinieri di Casalbertone per porto abusivo di armi ed affissione abusiva. B.E., invece, è stato riconosciuto mentre fronteggia minacciosamente le forze di polizia in piazza San Giovanni con in mano un sanpietrino e, poi, nell'atto di lanciarlo in direzione degli agenti. E' stato altresì riconosciuto tra coloro che hanno partecipato al danneggiamento dell'ufficio postale di via Cavour essendo ripreso mentre lancia un oggetto contro la vetrina. B.E., di 28 anni, residente ad Acilia è noto agli atti della Digos e del Ros dal 29 marzo 2011, quando è stato denunciato in occasione della manifestazione organizzata dalla compagine anarchica romana contro la società "Finmeccanica", nel corso della quale i manifestanti, raggiunta la sede di piazza Montegrappa, contrapponendosi alle forze dell'ordine che la presidiavano, hanno lanciato petardi ed altri oggetti contundenti. In quell'episodio fu fermato ancora travisato con un passamontagna nero e trovato in possesso di 4 bottiglie di birra vuote e un bastone in legno, nonchè indumenti idonei al travisamento e denunciato. Infine, Digos e Ros hanno sottoposto a perquisizione un 30enne, sospettato di aver partecipato attivamente agli scontri in piazza San Giovanni. Appartenente al contesto ultras romanista, leader del gruppo ultras della Curva Nord, è stato sottoposto stato più volte al provvedimento di divieto di accesso ove si svolgono competizioni sportive. Non solo ragazzini - Ha 52 anni, il dipendente di una cooperativa che lavora per il Comune di Cosenza l'uomo a cui la Digos di Cosenza ed i carabinieri del Ros hanno notificato stamani un provvedimento di obbligo di presentazione alla pg emesso dalla Procura di Roma. Si tratta di Giuseppe Parise, conosciuto come frequentatore di centri sociali e dell'area antagonista ma che non si era mai caratterizzato prima per episodi specifici: è ritenuto responsabile di resistenza e devastazione. Nel suo appartamento Digos e Ros non hanno trovato materiale particolare ma hanno recuperato le scarpe che indossava il giorno degli scontri.