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Tasse raddoppiate per i fuoricorsoAnche Bankitalia tirerà la cinghia

Nicoletta Orlandi Posti
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  Anche la Banca d'Italia è costretta a tirare la cinghia. La spending review si è abbattuta pure su via Nazionale che ora dovrà risparmiare su auto blu, buoni pasto, ferie e permessi, consulenze esterne, e locazioni. Lo prevede un emendamento al decreto per la revisione della spesa approvato nella notte dalla commissione Bilancio del Senato che approderà lunedì in aula a Palazzo Madama.  Tasse più alte per i fuori corso - Nel dl licenziato dalla Commissione è passato anche l'aumento, fino al 100%, delle tasse universitarie per gli studenti, che non riescono a laurearsi entro i tempi previsti. Le maggiori entrate andranno a pagare, in misura non inferiore al 50% le borse di studio. La parte residua delle nuove risorse andrà ad altri interventi di sostegno al diritto allo studio, con particolare riferimento a servizi abitativi, servizi di ristorazione, servizi di orientamento e tutorato, attività a tempo parziale, trasporti, assistenza sanitaria, accesso alla cultura, servizi per la mobilità internazionale e  materiale didattico”. Gli incrementi potranno essere disposti dalle università, entro  i limiti massimi che saranno individuati dal ministero dell'Istruzione  entro il 31 marzo di ogni anno, sulla base di principi di equità progressività e redistribuzione, del reddito familiare isee e della specifica condizione di studenti lavoratori. Tre gli scaglioni: una prima fascia di fuoricorso dovrà pagare   fino al 25% in più, rispetto a quanto versato dagli studenti in   corso, se il reddito isee è inferiore a 90.000 euro. Il tetto sale al  50% per chi ha un isee familiare tra 90.000 e 150.000 euro, mentre potrà arrivare fino al 100% in più per gli studenti con isee  familiare superiore a 150.000 euro. E' inoltre previsto un processo di accorpamento, promosso dal ministero dell'Istruzione, dei consorzi interuniversitari Cineca, Cilea, Caspur “al fine di razionalizzare la spesa per il  funzionamento degli stessi attraverso la costituzione di un unico   soggetto a livello nazionale con il compito di assicurare l'adeguato supporto, in termini di innovazione e offerta di servizi, alle esigenze del sistema universitario, del settore ricerca e del settore istruzione”.  Addio stipendi ad personam - Sempre all'interno dell'università la spending review si abbatterà anche sui compensi dei docenti. Se torneranno all'insegnamento dopo incarichi  esterni, non potranno più cumulare le indennità, prevede un emendamento approvato stanotte. L'attribuzione di assegni 'ad personam'diventerà illegittima e sarà causa di responsabilità amministrativa nei confronti di chi delibera l'erogazione.   

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