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Pirellone, Consigliere del Pdl subentra al collega e vuole 250 mila euro di arretrati

Paola Camilli entra in Aula al posto di Giorgio Pozzi e chiede che gli vengano riconosciuti "i diritti" a partire dal giorno delle elezioni

Nicoletta Orlandi Posti
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  Ha perso due anni di legislatura e ora vuole che le vengano riconosciuti tutti i diritti conseguenti. Non ha usato giri di parole la pidiellina Paola Camillo appena entrata in consiglio regionale lombardo subentrando al posto di Giorgio Pozzi. La signora pretende che i diritti vengano calcolati a partire dalla data delle elezioni e non dalla data della sentenza che ha fatto decadere Pozzi il 12 giugno di quest'anno. Diritti che comprendono anche la retribuzione: 250mila euro netti. La dichiarazione, pronunciata davanti ad un'Aula basita, ha scatenato l'ira perfino della maggioranza: il presidente del consiglio regionale, il leghista Fabrizio Cecchetti definisce le parole della Camillo "infondate e fuori luogo"; il suo vice Andrea Saffioti, del Pdl, parla di "caduta di stile". Una reazione che forse non si aspettava e alla fine ha dovuto correggere il tiro: "Non ho parlato di soldi, ma solo di diritti". Quali saranno questi diritti non è dato sapere.  

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