Lasciano morire una neonatae falsificano la cartella clinica
Una intercettazione ambientale inchioda il primario e l'ostetrica presenti in sala parto: "Vediamo di metterla a posto ora che si può fare, domani potrebbero sequestrarla..."
Hanno lasciato morire una neonato e pensavano di farla franca. Ma questa volta l'ennesimo caso di malasanità è stato smascherato grazie ad una intercettazione ambientale. A raccontare la storia è Amalia De Simone del Corriere della Sera che è riuscita ad avere quel file con la conversazione tra il primario dell'ospedale di Boscotrecase, in provincia di Napoli, e l'ostetrica presenti al parto che decidevano di “confezionare” una nuova cartella clinica che garantisse loro l'impunità nel caso si fosse verificato il peggio. Il peggio arrivò pochi giorni dopo: Antonia, la piccola appena nata, morì. La madre e il padre non se ne sono fatti una ragione e così hanno sporto denuncia perché fosse fatta chiarezza sulle circostanze della morte della bimba. La verità venne fuori solo molti mesi dopo, quando uno dei medici che aveva partecipato al parto confessò al pm di Torre Annunziata Emilio Prisco, di aver effettuato una intercettazione ambientale. I magistrati, scrive il Corriere, in questi giorni hanno formulato anche la richiesta di rinvio a giudizio per gli indagati. Le intercettazioni che è possibile ascoltare nella videoinchiesta di Amalia De Simone, sono sconcertanti: "Vediamo di metterla a posto ora che si può fare, domani potrebbero sequestrarla..."; senza contare l'inclusione nella documentazione ospedaliera di un falso tracciato e il turpiloquio irrispettoso usato anche per indicare la povera bimba, per giustificare il loro operato: "... quella puttana non si è voluta riprendere e noi lo abbiamo preso in culo...".