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Brucia il parco del PollinoLa mano dell'uomo nell'incendio

Il fronte del fuoco è lungo oltre un chilometro. Soccorsi difficoltosi a causa del vento

Nicoletta Orlandi Posti
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Fiamme nel Parco nazionale del Pollino: il fronte del fuoco è già lungo un chilometro, da Monte Canino a Conca del Re, e il rischio da evitare è quello che l'incendio arrivi alle vette "distruggendo i pini loricati che sono il nostro simbolo". A lanciare l'allarme ai microfoni di Tgcom24 è il presidente del Parco, Domenico Pappaterra, che parla senza mezzi termini di "mano dell'uomo", essendo stati trovati "inneschi in cinque punti diversi". I soccorsi? "Ce la stanno mettendo tutta, la zona è complicata", ammette Pappaterra, ma "ieri c'è stato un oggettivo ritardo perchè il fuoco è cominciato intorno alle 13 e il primo Canadair è arrivato verso le 18".  "Quando i Canadair arrivano verso quell'ora - spiega Pappaterra - possono fare al massimo due, tre lanci, perchè poi con l'imbrunire non possono più agire e tutta questa notte il fuoco è rimasto lì a propagarsi. Stamattina i lanci sono ripresi ma quello che vedo è che è necessario un maggior coordinamento. Non so se la spending review ha portato dei tagli anche al nostro sistema della protezione civile, però è necessario che gli interventi siano più rapidi". La paura, "avendo vissuto la drammatica stagione del 2007, è che siamo di fronte a un fenomeno simile, non vorrei che dal Parco del Pollino poi si propagasse ad altri parchi. Vanno ulteriormente inasprite le pene, se no c'è gente che si diverte a distruggere il nostro patrimonio".

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