Ecco la cultura dei Prof:Promozioni più facili per risparmiare soldi
Diminuiscono del 3% i bocciati: lo Stato ha economizzato 300 milioni di euro in due anni
Ci sono tagli alle spese che si fanno notare, che fanno gridare allo scandalo e che portano in piazza le più svariate categorie. Ma la mannaia della spending review in alcuni casi è usata in maniera silenziosa facendo altrettanti danni, se non più gravi. E' il caso della scuola pubblica dove quest'anno è aumentato il numero dei promossi. Un aumento eccezionale del 62% che sembrerebbe davvero una buona notizia se ci fossero motivi per credere che da un anno all'altro i professori sono diventati tutti dei perfetti educatori e gli alunni tutti più bravi. Purtroppo non è così: si tratta di uno di quei tagli silenziosi di cui parlavamo prima. Con l'abbattimento delle bocciature, infatti, lo Stato risparmia parecchi soldi: bastano 150 promossi in più per evitare un milione di euro di spesa. I conti sono presto fatti visto che ogni studente studente che frequenta la scuola statale costa alla collettività oltre 6 mila euro l'anno. Rispetto a due anni fa il numero dei bocciati è sceso del 3% (nelle prime quattro classi della scuola superiore i promossi sono saliti al 62 per cento, l'anno scorso superarono di poco il 60 per cento e l'anno prima si fermarono al 59 per cento): quasi 50 mila ragazzi in pratica non dovranno ripetere l'anno facendo risparmiare allo Stato 300 milioni di euro in due anni. Si potrebbe anche essere soddisfatti perchè alla contrazione della spesa si aggiunge la riduzione della dispersione scolastica, il problema però è che la scuola non abbia più quel ruolo da educatore che dovrebbe avere e la meritocrazia una parola del vocabolario che non ha riscontri nella realtà.