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Tragica fuga in mare dalla Libia:senz'acqua, morte 54 persone

L'unico superstite salvato dalla Guardia Costiera tunisina racconta: "Sono morti uno a uno, disidratati sotto il sole cocente"

Andrea Tempestini
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Una nuova strage del mare: 54 morti che cercavano di raggiungere l'Italia dalla Libia. La notizia è stata data dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) che lo ha appreso dall'unico superstite, un cittadino eritreo. Lui, stando alla testimonianza, ha visto i suoi compagni di viaggio morire per disidratazione dopo un calvario durato 15 giorni. La testimonianza - Il superstite, il 55esimo passeggero della nave affondata, è stato salvato dalla Guardia Costiera tunisina lunedì notte. E' stato subito trasportato nell'ospedale di Zorzis, dove ha raccontato la tragedia, l'ennesima che si è consumata nel canale di Sicilia. A fine giugno lui e le altre 54 persone si erano imbarcate su un gommone per raggiungere l'Italia. Dopo un giorno di navigazione avrebbero visto le nostre coste, ma i venti li avrebbero spinti indietro, verso la Tunisia. Nei giorni successivi il gommone ha iniziato a sgonfiarsi. A bordo non c'era acqua. Diversi naufraghi sono morti per disidratazione. "Una vera tragedia" - Alexander Aleinikoff, vice Alto Commissario delle Nazioni Unite, ha commentato: "E' una vera tragedia. Mi appello ai comandanti delle imbarcazioni nel Mediterraneo affinché prestino la massima attenzione a possibili casi di migranti e rifugiati in difficoltà che necessitano di essere soccorsi. Il Mediterraneo è uno dei tratti di mare più trafficati del mondo ed è fondamentale che l'antica tradizione del salvataggio in mare continui ad essere rispettata".

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