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Rai, Anna Maria Tarantola nominata presidente

Andrea Tempestini
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Anna Maria Tarantola è la nuova presidente della Rai. Ad averla spuntata è la ormai ex vice direttrice generale di Bankitalia, la donna che fu bruciata da Ignazio Visco per prendere lo scettro di Palazzo Koch dopo il termine dell'era di Mario Draghi, e che ora prende la poltrona di Paolo Garimberti. Che le nomine fossero in dirittura d'arrivo lo aveva annunciato il premier, Mario Monti, già nel pomeriggio. Il professore aveva spiegato che entro sera sarebbero state rese pubbliche le scelte del governo per la parte di competenza dell'azionista di riferimento. Fonti parlamentari riferiscono che secondo Monti la Tarantola è "la figura adatta per gestire l'azienda di Viale Mazzini". Il nuovo direttore generale della Rai, invece, è Luigi Gubitosi, ex amministratore delegato di Wind Telecomunicazione che prende il posto di Lorenza Lei. Infine Marco Pinto come rappresentante del Tesoro, che ha bruciato la concorrenza di Andrea Montanino. Al vertice dell'Agcom è stata nominata una vecchia conoscenza di Monti, un ex professore della Bocconi ed ex assistente del premier, Marcello Cardani. Bruciata la concorrenza  La Tarantola ha così sconfitto nel duello per la presidenza della Rai tutti gli altri nomi accreditati. Da giorni si vociferava sulla possibile nomina di Ferruccio De Bortoli (attuale direttore del Corriere della Sera) e di Giulio Anselmi (direttore dell'agenzia di stampa Ansa). Ieri, giovedì 7 giugno, si puntava tutto sulla nomina di Lucrezia Reichlin, donna con un curriculum di tutto rispetto in alcune delle istituzioni economiche d'Europa (si diceva che sul suo nome ci fosse il consenso dei due terzi dei componenti di vigilanza). Monti: "Serve gestione solida" - Le nomine sono poi state confermate da Monti in conferenza stampa. Il premier ha sottolineato che le scelte rispondono a criteri di "competenza e di neutralità dal punto di vista politico. Sulla Rai non abbiamo pensato come in passato è avvenuto di individuare un presidente del mondo della cultura o del giornalismo, perché la Rai è in proprio ricchissima di talenti da questo punto di vista e devono poter emergere, forse - ha provato a giustificare le sue scelte - è più bisognosa di una solidità di gestione e di tranquillità". E ancora: "Auspico che anche le forze politiche e il parlamento, se lo riterranno, adottino criteri elevati di professionalità e indipendenza per individuare gli altri membri del Cda". "Sono due alieni" -Uno dei primi commenti sulla nomina della Tarantola è arrivato da Carlo Freccero, il direttore di Rai 4 protagonista di un'aspra polemica con Libero qualche settimana fa. "E' pazzesco. Sono sorpreso e stralunato, è una cosa incredibile. Ha scelto due alieni che secondo me vedono poco la tv e leggeranno solo giornali economici", ha dichiarato a Radio 24. Secondo Freccero "bisogna verificare se hanno il televisore a casa, se la guardano e quali programmi. Monti ha confuso la Rai con una banca. E' come nominare un romanziere presidente di un istituto fisico nucleare. La reazione più giusta è quella di essere stupiti". Freccero conclude con un commento sul nome del neo presidente della Rai Anna Maria Tarantola: "Il nome è un programma". "Una banca nel cervello" - Tra le altre reazioni quella del capogruppo del Pdl in commissione di Vigilanza Rai, Alessio Butti, che spiega: "Non discuto il valore e i profili delle scelte di Monti, spero solo che siano adattabili anche a una realtà diversa da Bankitalia qual è la Rai ora. Parlare di un televisore è diverso dal parlare di televisione, che è un po' più difficile. Valuteremo queste indicazioni, senza alcun pregiudizio e senza alcun problema. Mi sembra di capire - ha concluso ironico Butti - che oggi i banchieri e i finanzieri vanno per la maggiore". Giorgio Merlo del Pd ha dichiarato: "Bene ha fatto Monti, se le notizie saranno confermate, a lanciare finalmente un segnale per dare stabilità e prospettiva al servizio pubblico". Una battuta è arrivata anche da Michele Santoro: "Dal governo regole nuove per indicare i nomi: zero. Fantasia: zero. Mi pare che Monti abbia una banca al posto del cervello". Chi è la Tarantola - Anna Maria Tarantola era stata nominata vice direttore generale di Bankitalia il 20 gennaio 2009. Nata a Casalpusterlengo, in provincia di Lodi, il 3 febbraio del 1945, è sposata e ha due figlie. Nel corso della sua lunga carriera il suo curriculum si è arricchito di ruoli di prestigio rivestiti sia in Italia sia all'estero. La neo-direttrice della Rai ha rappresentato Bankitalia in diversi comitati, quali il Banking Supervision Committee, il Comitato di Sicurezza Finanziaria e il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Cardani all'Agcom - Come detto il nuovo presidente dell'Agcom, l'autorità per le telecomunicazioni, è Marcello Cardani, una vecchia conoscenza di Monti, professore universitario della Bocconi ed ex collaboratore del premier all'Antitrust europeo. Professore associato di Economia politica e Direttore del BIEMF, Cardani, dal 1995 al 1999, in aspettativa, è stato membro del Gabinetto del Commissario europeo Mario Monti responsabile per il mercato interno, i servizi finanziari e la tassazione e dal 1999 al 2004, sempre in aspettativa, Capo di Gabinetto aggiunto del Commissario Monti responsabile per la politica della concorrenza. E' stato direttore generale e membro del Consiglio di Amministrazione dell'International Management Institute of St. Petersburg (IMISP), docente di Economia politica presso la SDA Bocconi, Visiting fellow, National Bureau of Economic Research, New York e Visiting assistant professor of Economics, New York University, NY. Dal 1992 al 1995 stato consulente dell'United Nations Development Programme per lo sviluppo manageriale dell'Est Europa. La "ratifica" del dg - La nomina del dg è al vaglio del Cda Rai, che una volta ottenuto l'ok dovrà attendere l'ulteriore passaggio in assemblea degli azionisti per formalizzarla. Già il prossimo mercoledì è in programma l'assemblea, e in quell'occasione l'azionista indicherà ufficialmente i nomi prescelti. Resterà però da nominare il nuovo Cda, ovvero i sette componenti di pertinenza della commissione di Vigilanza che a questo punto è prevedibile apra il seggio elettorale a stretto giro di posta.

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