I No Tav sono senza vergogna:arruolano i lupetti scout
Gli antagonisti fanno proseliti tra i ragazzini
Tirare in mezzo i bambini fa sempre scena. Che importa se lo si fa in modo strumentale. Perché credere che un bambino di 8 anni abbia una «sua» idea sull'opportunità o meno della Tav in Val di Susa appare quanto meno pretestuoso. Eppure i capi scout delle sezioni locali dell'Agesci hanno pensato bene di coinvolgere i loro «lupetti» nella faccenda. Risultato? Un questionario fatto di domande che definire faziose è poco. Non ci si è limitati a chiedere ai piccoli: «Pensi che la Tav sia utile?», quesito già di per sé discutibile considerando la loro età. Cosa mai potranno rispondere se non qualcosa che hanno sentito dire o hanno dedotto dagli insegnamenti ricevuti, impartiti guarda caso da capi contrari alla Tav? Ma torniamo al tenore delle domande, in tutto 22. «Ci sono stati scontri violenti durante le manifestazioni: pensi sia giusto? Ti fidi delle Forze dell'Ordine? Pensi che la Tav sia un buon modo di spendere i soldi pubblici? Ti fidi di quelli che governano il nostro Paese?». Interrogativi destinati a 180 bambini tra gli 8 e gli 11 anni (altri 250 fino ai 21 anni, ma in questo caso si presume che i più grandicelli un'opinione se la siano fatta). La risposta - Inevitabile la polemica. Alla quale ha risposto uno dei responsabili dell'Agesci Valsusa: «Ne abbiamo parlato nel Consiglio», ha detto, aggiungendo che si sono resi conti della faziosità nel modo in cui alcune domande erano poste, salvo poi giustificarsi spiegando che l'intento era «capire quanto e come questo argomento viene vissuto dai nostri ragazzi, in una valle da anni teatro di scontri e proteste». Peccato che «molti di noi sono contro la Tav, ma questo non c'entra nulla con lo scoutismo né con questa iniziativa a cui hanno lavorato anche persone favorevoli o indifferenti all'opera». C'entrano invece «i valori che animano il nostro modo di fare scoutismo: dialogo, umiltà, rispetto». Rispetto? E quello per i bambini dove lo mettono?