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Adinolfi, si seguono tre pisteIndymedia inneggia all'attentato

Roberto Adinolfi

Il giorno dell'agguato la sigla di matrice comunista ha postato su Indymedia Piemonte un commento in cui parla di Adinolfi e di Musy

Nicoletta Orlandi Posti
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La rivendicazione dell'agguato in cui è stato ferito il manager dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, non è ancora arrivata e gli inquirenti stanno analizzando un commento postato su Indymedia Piemonte dieci ore dopo il fatto nel quale i Gap  (sigla che riconduce al mondo dell'eversione di matrice comunista) esultano. Sul sito è in rete dal 7 maggio un comunicato dal titolo "Contro la violenza dei padroni... violenza rivoluzionaria". Una lunga e caustica critica alla politica del governo Monti, un attacco alle categorie che appoggerebbero la borghesia, compresi magistrati, avvocati, membri delle forze dell'ordine che oggi, in mancanza ancora di una rivendicazione vera e propria, ha attirato l'attenzione degli inquirenti che stanno indagando sul caso.  Contro gli sfruttatori - "Non piangiamo gli sfruttatori e i loro servi, anzi ci rallegriamo che lor signori non si sentano più così tanto protetti come in questi ultimi tempi! Lavoriamo per l'organizzazione di un partito rivoluzionario che sappia anche orientare all'autodifesa del proletariato!", c'è scritto sul post di Indymedia che continua con un attacco alla "borghesia imperialista" che "vuole fare pagare la crisi del proprio sistema alle masse popolari". E ancora: "I membri della borghesia - si legge - stretti nel vortice della crisi del sistema, rendono sempre più evidente il loro volto sfruttatore e sanguinario costringendo i membri delle classi delle masse popolari ad una esistenza di stenti e di patimenti, di lacrime e sangue, di carcerazioni e di morte". Lo scopo di tutto ciò sarebbe il mantenimento della ricchezza in mano a pochi, facendo così "pagare la crisi pagare la crisi ai ceti meno abbienti, proletari, operai, pensionati, sino a colpire anche i portatori di handicap".  Delitto Musy - Segue un riferimento al delitto di Musy definito un atto di giustizia: "Mentre questi zelanti servi armati danno prova della loro fedeltà ai loro padroni - prosegue la nota - altri servi di adoperano per lo stesso scopo magari dai banchi di un tribunale del lavoro, come nel caso dell'assessore Musy nonchè avvocato consulente e difensore dei banchieri nelle vertenze di mobbing. Nella città della Fiat e delle vittime della Thyssen Krupp, un assessore dell'Udc , avvocato difensore degli intrallazzatori e degli speculatori, è stato preso di mira e colpito da 6 colpi di revolver. Da più parti della politica e degli organi inquirenti ci si stracciava le vesti per evitare che questo atto di giustizia (al di la di chi lo avrebbe commesso) fosse attribuito a organizzazioni politiche rivoluzionarie perchè questo avrebbe potuto fare scattare gesti emulativi o rinnovata fiducia nella possibilità che la lotta armata contro i parassiti potesse riprendere".  Parlano di Ansaldo - Infine il commento a quanto avvenuto a Genova: "Oggi 7 maggio 2012, un altro infame rappresentante del capitalismo è stato gambizzato a Genova! La violenza che un pugno di parassiti perpetua contro la classe operaia e le masse popolari inizia a riversarsi contro chi di questa violenza ne ha fatto la sua arma di difesa e di controrivoluzione preventiva". Non è una rivendicazione -  "L'azione non è stata finora rivendicata e non risulta che la vittima abbia ricevuto minacce". E'   quanto riferisce nell'aula di Montecitorio il ministro dell'Interno   Annamaria Cancellieri, nel corso dell'informativa urgente alla Camera dei deputati sull'attentato a Genova subìto dall'amministratoredelegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi.  Per la titolare del Viminale si tratta di "un episodio che desta  molta preoccupazione per la sua gravità". Cancellieri ricorda, a tal   proposito, "il valore simbolico che, in passato, l'Ansaldo ha rappresentato nella lotta all'eversione" ed esprime, anche a nome del governo, "la ferma condanna del vile atto di violenza".  Vetero brigatisti - La Cancellieri ha detto che gli inquirenti stanno battendo tre piste: quella delle Br, quella anarchica e quella commerciale. Spiega il ministro dell'Interno: "Alla pista di matrice brigatista possono ascriversi le modalità con le quali è   avvenuto l'agguato, in particolare l'uso di un'arma da fuoco e la preparazione che lo ha preceduto, che sembra dimostrare una certa   capacità organizzativa. D'altra parte, non sono mancati in passato   episodi intimidatori, ascrivibili a soggetti dell'area   marxista-leninista, in cui ricorrono elementi di affinità e analogia operativa con l'attentato di lunedì scorso, come ad esempio il   ricorso a pallottole calibro 7.62 Tokarev". Anarco-insurrezionalisti - Per quanto riguarda, invece, la pista anarchica, Cancellieri   ricorda che "la tematica antinucleare ha sempre rivestito specifico   interesse per i gruppi di matrice anarco-insurrezionalista". Ma   aggiunge che "l'utilizzo di un'arma da fuoco rappresenterebbe a   livello operativo una novità assoluta nelle strategie dei gruppi   anarco-insurrezionalisti, che si affidano a diverse modalità di   intervento". Anche se "proprio ieri si è plaudito all'episodio sul   sito piemontese Indymedia, con accenti di stampo anticapitalista che riecheggiano toni e argomenti dell'area antagonista più estrema". Mafia balcanica - Infine, una terza pista "intravede negli interessi commerciali   un verosimile motivo dell'agguato di Genova. Si è accertato che Ansaldo Nucleare ha recentemente sviluppato la propria attività nell'area dell'Est Europa, con particolare riferimento alla Romania,   all'Ucraina e alla Russia, attraverso la costruzione di nuove centrali  nucleari e la gestione di rifiuti radioattivi. Non si può escludere -  riferisce Cancellieri - che l'espansione commerciale di Ansaldo su   nuovi mercati possa aver prodotto reazioni di natura violenta". Senza dimenticare "'l'uso della pistola Tokarev diffusa negli ambienti criminali dell'Est europeo". Un nuovo messaggio - Intanto un'altra presunta rivendicazione è apparsa sul sito di Indymedia Svizzera. A firma del "compagno Tokarev" dal nome della pistola usata nell'agguato è stato postato un comunicato che ammonisce: "Non c'è bisogno di rivendicazioni. Esperti, opinionisti e scribacchini alla Tobagi possono dormire ancora notti insonni : il terrorimo non è tornato, non se n'è mai andato. Una pallottola in un ginocchio terrorizza solo chi punta armi su popoli già condannati. Non c'è bisogno di alcuna rivendicazione per comprendere la natura di un gesto, per nulla spettrale o anacronistico. Non c'è niente di « anomalo » nel fatto che non vi sia una rivendicazione e comunque con o senza di essa Adinolfi e l'impresa che dirige sono i soli e unici colpevoli. In questi momenti concitati di grande nostalgia « dei bei tempi andati », i mastini di palazzo si leccano i baffi e sparano tutte le loro cartucce : l'investigatore esperto che combattè le Br negli anni Settanta pronostica il comunicato nelle prossime 24 ore, Caselli si masturba in vista di qualche altra operazione in grande stile (magari in tutti i centri sociali d'Italia), mentre il contractor Antonio De Felice offre la sua particolare opinione al pool investigativo... Interessante la visone di questo sobrio mercenario de noaltri che nel suo blog recita «dove non passano le merci passano i cannoni»  http://vanderfelix.wordpress.com/ , ma poi non si spiega come mai il gesto non sia stato rivendicato. Il suo, peraltro, é un parere divergente (per non dire depistante) su possibili frange della criminalità internazionale legate allo smercio di scorie e materiale nucleare. Peccato che il sito della sua azienda bresciana, la Dual Risk Management  https://www.dualriskmanagement.com/index.php spieghi già molto bene come funzioni il mondo e quali siano i nemici, i cattivi, i terroristi... Il mondo di merda che ci circonda é già abbastanza chiaro, non abbiamo biosgno di rivendicazioni esplicative. Abbiamo bisogno di bei gesti e di solidarietà complice!"

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