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Primo maggio licenzia la sinistraContestati Fassino e Bersani

Centri sociali contro il sindaco di Torino e a Palermo fischi e inulti a leader del Pd

Lucia Esposito
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E' stato un primo maggio pieno di proteste e polemiche. Condizionato inevitabilmente dalla crescita dei dati sulla disoccupazione, dalla travagliata riforma del lavoro del ministro Elsa Fornero, dalla questione degli esodati e soprattutto, dall'aumento dei suicidi tra gli imprenditori che strozzati dalla crisi non riescono a pagare i loro dipendenti. E il corteo di Torino si è aperto con una contestazione al sindaco Piero Fassino da parte di alcuni giovani del centro sociale Askatasuna. Il sindaco stava muovendo i primi passi in prima fila, quando dei giovani hanno iniziato ad inveire tentando di entrare nel corteo per avvicinarsi a lui. È subito intervenuta la polizia che li ha fisicamente bloccati. È esplosa anche una bomba carta, e dopo un momento di tensione, tre giovani sono stati accompagnati in questura.  Gli scontri - Il corteo, che vedeva in prima fila, accanto al sindaco Fassino, il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, il vicepresidente del Consiglio regionale, Roberto Placido, il consigliere regionale Giampiero Leo (unico esponente del centrodestra), è poi proseguito per via Po, diviso, praticamente, in due tronconi. Un centinaio dei giovani dei centri sociali è infatti riuscito ad infilarsi nel corteo, poco dietro le istituzioni, e un fitto cordone di agenti antisommossa si è messo davanti a loro per isolarli, pur permettendo loro di sfilare. I contestatori hanno preso di mira, in particolar modo, il sindaco Fassino con violenti slogan contro di lui. I cittadini a lato del corteo, sotto i portici di via Po e di via Roma, in direzione piazza San Carlo, dove terminerà la manifestazione, invece hanno più volte applaudito al passaggio del sindaco Fassino. celte volte a mantenere alta e qualificata l'offerta di servizi ai cittadini, in una comunità ispirata da valori di solidarietà, equità e rispetto delle persone».   Il bilancio - Sei agenti feriti, di cui due con 30 giorni di prognosi, per la rottura di una clavicola e di una mano, tre antagonisti già ben noti alle forze dell'ordine indagati a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e un quarto identificato e rilasciato: è il bilancio degli scontri di questa mattina al corto del primo maggio a Torino. L'agente ferito alla clavicola si è visto arrivare addosso, davanti al municipio, la scala che gli antagonisti avevamo appoggiato al balcone per sistemare uno striscione. Il collega ha riportato la rottura di una mano nello stesso episodio, colpito, probabilmente, da un oggetto contundente. La reazione - «Le azioni messe in atto oggi a Torino da ristrettissimi gruppi estremisti e antagonisti non hanno impedito a decine e decine di migliaia di torinesi di dar luogo ad un primo maggio unitario e impegnato, con serenità e convinzione, ad affermare i diritti del lavoro»: è la dichiarazione diffusa dal sindaco Piero Fassino al termine di una giornata di tensione. «Ringrazio tutti coloro che hanno manifestato solidarietà a me e alla Città di Torino» aggiunge Fassino che prosegue nei ringraziamenti alle «forze dell'ordine che con intelligenza hanno contenuto i facinorosi, evitando conseguenze dannose per la città. Riconfermo l'impegno dell'amministrazione comunale di Torino e mio personale - ha concluso - a perseguire con determinazione politiche e scelte volte a mantenere alta e qualificata l'offerta di servizi ai cittadini, in una comunità ispirata da valori di solidarietà, equità e rispetto delle persone». Bersani e Fornero Il segretario del Pd Pierluigi Bersani è stato contestato da un gruppo di sindacalisti dell'Usb (unione sindacalisti di base) mentre arrivava a Portella Della Ginestra dove si svolge la commemorazione delle vittime della strage del 1947 e si festeggia il Primo Maggio. «Vergognati, vattene», hanno gridato i sindacalisti a Bersani. E l a Fornero, intervistata da Radio anch'io ha detto: "E' stato un primo maggio pieno di proteste e polemiche. Condizionato inevitabilmente dalla crescita dei dati sulla disoccupazione, dalla travagliata riforma del lavoro del ministro Elsa Fornero, dalla questione degli esodati e soprattutto, dall'aumento dei suicidi tra gli imprenditori che strozzati dalla crisi non riescono a pagare i loro dipendenti. E il corteo di Torino si è aperto con una contestazione al sindaco Piero Fassino da parte di alcuni giovani del centro sociale Askatasuna. Il sindaco stava muovendo i primi passi in prima fila, quando dei giovani hanno iniziato ad inveire tentando di entrare nel corteo per avvicinarsi a lui. È subito intervenuta la polizia che li ha fisicamente bloccati. È esplosa anche una bomba carta, e dopo un momento di tensione, tre giovani sono stati accompagnati in questura. 

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