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C'è uno peggio di MontiRajoy taglia le tredicesime

Nicoletta Orlandi Posti
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  Incassati gli aiuti dall'Ue, Rajoy  passa ai tagli. Il premier spagnolo ha illustrato oggi in Parlamento, il pacchetto di rialzi fiscali e tagli di spese, con il quale intende ridurre il bilancio pubblico di 65 miliardi di euro in 2 anni, 2 anni e mezzo. Un inversione a "U"  ripetto ai suoi impegni elettorali, ma tant'è. "Non sono misure piacevioli - ha detto il premier - ma sono necessarie". E così l'Iva salirà in Spagna al 21% dal 18%, mentre per alcuni beni alimentari sale dall'8% al 10%. Su pochi beni di assoluta necessità come il pane l'aliquota resta al 4%. Ma la decisione più dolorosa per gli spagnoli è senz'altro quella del taglio delle tredicesime per il 2012 dei dipendenti statali che avranno anche meno giorni di ferie e verranno ridotti i permessi sindacali. Rajoy promette che quei soldi saranno recuperati nei fondi pensione del 2015. Si vedrà, nel frattempo si mette mano anche alla riforma della pubblica amministrazione, con la quale si punta a ridurre di 3,5 miliardi di euro le spese. Le nuove misure di austerità includono un taglio delle attività gestite dallo Stato, tra cui aeroporti, porti e ferrovie e una riduzione del 30% dei consiglieri della pubblica amministrazione. Rajoy annuncia un nuovo sistema tariffario che costringerà le compagnie energetiche e gli utenti a condividere il peso dei 25 miliardi di euro di deficit tariffario. Si prevede anche il lancio di un meccanismo correttivo della spesa regionale e un'iniezione di liquidità per finanziare le stesse regioni. Ieri la Ue ha prolungato al 2014 il termine per il raggiungimento dell'obiettivo di deficit al 3%.   

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