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Ecco come evadono i vip inglesiIl trucchetto di Ferguson e co.

Un meccanismo legale ma "moralmente inaccettabile" per ridurre le imposte all'1%

Alvise Losi
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Altro che Italia, anche in Inghilterra i ricchi provano a frodare il fisco. Volevano farla franca e non pagare le tasse, ora rischiano la banca rotta. Quasi 300 vip e uomini d'affari, soprattutto inglesi, hanno provato a risparmiare sulle tasse grazie a un trucchetto. Ma gli è andata male. Calcio - Molti dei soggetti coinvolti vengono dal mondo del calcio, come l'ex ct della nazionale inglese Sven Goran Eriksson e l'allenatore del Manchester United Alex Ferguson. In totale sono 289 e avevano investito la bellezza di 50 milioni di sterline per poterne risparmiare 117 in tasse. Perché il giochetto, chiamato "Eclipse 35" e decisamente ben congegnato, non prevedeva di nascondere i risparmi, ma di usare delle scappatoie legali per far sembrare tutto in regola. Cinema - Una società di investimenti, la Future Capitale, era stata aperta nel 2007 allo scopo di utilizzare una legge voluta dai laburisti per aiutare lo sviluppo del cinema indipendente. Ecco come funzionava: il capitale investito veniva dato a Barclays, che in cambio assicurava un prestito di 790 milioni da utilizzare per "aiutare" il cinema. I soldi erano stati poi utilizzati per acquisire i diritti di due film della Disney: Enchanted e Underdog. E qui scattava il meccanismo: gli stessi diritti erano poi subaffittati alla stessa Disney in cambio di un pagamento annuale, da spalmare in un ventennio, garantito da Barclays. Lo scopo finale era scaricare gli interessi del prestito e ridurre al minimo l'imponibile fiscale. Tribunale - Ma la Revenues & Customs, l'Agenzia delle entrate britannica, ha scoperto il trucco e non è certo stata zitta. "Detrazioni? Questo è reddito aggiuntivo", la versione del fisco inglese, che ha portato in tribunale ad aprile, anche se le previsioni del sistema giudiziario spiegano che la causa non potrà risolversi prima di 38 anni, dopo che altre 20mila dispute già in corso saranno concluse. Con un giochetto simile, denominato "K2", altri vip erano riusciti a versare soldi e farseli restituire come prestiti, pagando in totale solo l'1% di tasse. Un meccanismo, secondo il premier David Cameron, legale ma "moralmente inaccettabile".

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