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Hollande e Obama, nascel'asse anti-cancelliera

Nasce l'asse anti-Merkel

I due leader dal G8 di Camp David: "Puntare sulla crescita". La linea del rigore in minoranza

Andrea Tempestini
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A Camp David i big mondiali si riuniscono per il G8. L'aria è tesa. Tengono banco la crisi dell'euro e le indiscrezioni che arrivano da Atene, che ha rivelato come Angela Merkel abbia chiesto al paese ellenico un referendum per decidere se restare o meno nell'euro (puntuale, e ovvia, è arrivata la smentita della Cancelliera). Al centro dell'attenzione c'è la Merkel, a cui si rivolgono anche il presidente francese, Francois Hollande, e quello statunitense, Barack Obama. I due, in coro, insistono: "La crescita è la priorità". Non il rigore, sventolato e difeso strenuamente dalla Merkel. Il G8, Merkel esclusa, punta sulla crescita: le posizioni della cancelliera sono quelle di una (pur forte) minoranza. Il nuovo asse - Obama cerca nell'Eliseo - e la trova - una sponda per far passare il suo messaggio al Vecchio Continente: "Il consolidamento delle finanze pubbliche - spiega Barack - va affiancato da misure che garantiscano la crescita dell'economia". Per questo, ha aggiunto "il summit discuterà di una forte agenda per la crescita". Subito è arrivata la risposta affermativa di Hollande: "La crescita economica deve essere la priorità". Quindi i due leader all'unisono spiegano che "la Grecia deve restare nell'Eurozona". Altro che referendum sulla moneta unica.  Monti in mezzo al guado - Il premier italiano, Mario Monti, si mantiene su posizioni intermedie e spiega che è necessario conciliare "rigore e crescita". Secondo il professore, la visione tedesca più rigorosa sul fronte fiscale e lo stimolo della crescita attraverso la domanda devono essere concilianti. Monti spiega poi che è importante capire di che tipo di domanda si parla. "Se è per rimuovere colli di bottiglia nella fornitura di beni e servizi - ha spiegato -, quindi in generale di domanda di investimenti, allora dovrà essere guardata in maniera più positiva di quanto fanno le autorità europee più conservatrici". Al contrario, se diventa una crociata 'cross the board' per una maggiore domanda allora credo che la riluttanza tedesca non sia del tutto infondata".

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