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Grecia, assalto ai bancomat:prelevati 900 milioni di euro

Scenari cyberpunk per Atene in uscita dall'euro

Atene si prepara alla guerriglia. Nei giorni del passaggio dall'euro alla dracma i militari potrebbero vigilare gli sportelli bancari

Andrea Tempestini
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Scenari da Blade Runner. Un contesto dove la disperazione non è post-nuclare, ma post-euro. Atene fuori dalla moneta unica? Se prima era solo un'ipotesi, oggi - dopo la fumata nera ai tavoli per la creazione di un nuovo governo (il Paese tornerà a votare il 17 giugno) - la circostanza si avvicina drammaticamente alla realta. E con lei tutto ciò che ne conseguirebbe: razionamento dei beni come cibo, medicine e benzina; i militari armati davanti ai bancomat per evitare che vengano prelevati gli ultimi euro e che le banche vengano assaltate: soltanto oggi - mercoledì 16 giugno, il giorno successivo alla fumata nera sulla creazione di un nuovo governo - in Grecia sono stati ritirati oltre 900 milioni di euro dai conti correnti bancari. Ma la guerriglia vera si potrebbe scatenare nei giorni precedenti il passaggio dall'euro alla nuova dracma: i cittadini potrebbero prelevare solo 50-100 euro al giorno per i beni di prima necessità sotto lo stretto controllo dei soldati. Come nel più apocalittico dei film cyberpunk, nelle 50 ore cruciali della transizione da euro a dracma, il governo dovrebbe congelare i conti correnti per evitare che tutti i depositi fuggano dal Paese. Non è fantasia, ma la pura realtà.   L'effetto Atene su Borsa e spread Leggi la cronaca di gioranta dai mercati   La Grecia sull'orlo del baratro. A noi il conto più salato Leggi il commento di Giuliano Zulin   La dimensione delle banconote - Il governo greco, se l'incubo dovesse diventare realtà, dovrebbe comunicare l'uscita dall'euro e il ritorno al vecchio conio a mercati chiusi, pena l'amplificazione del (prevedibile) tsunami finanziario. Atene avrebbe 50 ore: un conto alla rovescia per cambiare la moneta prima che i traders di Tokyo riprendano a lavorare. Poi i problemi logistici: le nuove banconote dovrebbero avere una dimensione identica ai vecchi euro per risultare compatibili coi bancomat. Gli esperti avvertono Atene: "Non punti allo stesso numero di banconote, 7, e di monete, 8, esistengi oggi. Ridurre i tagli in circolazione abbassa i costi dell'operazione". E Atene deve risparmiare ogni singolo centesimo. Svalutazione record - A gettare nello sconforto il popolo ellenico sono però, soprattutto, le stime sulla svalutazione dell'ipotetica neo-dracma (quella "vecchia" cessò di esistere per gli scambi finanziari il primo gennaio 2001). L'idea più accreditata è che si riparta da quella parità calcolata nel 2001: 340,75 dracme per un euro. Ma il valore reggerebbe qualche millesimo di secondo alla riapertura dei mercati: la svalutazione sarebbe immediata, imponente, drammatica. Secondo gli analisti la nuova dracma potrebbe perdere dal 40 al 70% del suo valore. In sostanza: per comprare un euro ci vorrebbero 500 o 600 dracme.  Mutui e prestiti - Atene guarda con preoccupazione anche ai mutui e ai prestiti. Con il probabile ritorno alla dracma, a meno che i contratti con le banche non prevedano le insolite e poco comuni clausole di salvaguardia valutaria, ottenere prestiti sarà un'impresa. E chi si trovasse già nella situazione di doverli ripagare navigherebbe a vista in una valle di lacrime. Per ipotesi: chi ad Atene ha un mutuo di 20 anni e paga un tasso del 5% (stipendio da 2mila euro al mese), oggi sborsa ogni 30 giorni 660 euro, circa un terzo della busta paga. Un domani, con il ritorno alla dracma, lo stipendio del debitore diventerebbe di circa 681.000 dracme (applicando la parità del 2001): il mutuo però, rata per rata, verrebbe ricalcolato sul tasso di cambio del momento e si divorerebbe fino al 41% dello stipendio, anche nel caso in cui fosse a tasso fisso.   

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