Morte e violenza al Cairo
S'infiamma la capitale egiziana: almeno 20 soldati feriti, 8 tra i civili
Due manifestanti e un soldato morti. Il bilancio degli scontri al Cairo è ancora provvisorio. Dalla mattinata di venerdì 4 maggio, è guerriglia pura tra manifestanti e forze di sicurezza nel quartiere al-Abbasiya al Cairo, teatro mercoledì delle violenze costate la vita ad almeno 20 persone. Le violenze sono scoppiate dopo i tentativi dei manifestanti di superare il cordone delle forze di sicurezza e raggiungere il ministero della Difesa. La notizia della morte degli attivisti è stata diffusa da fonti mediche sulla piazza, la morte del soldato è stata annunciata da una tv locale. Centinaia di manifestanti hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza attorno al ministero della Difesa egiziano. La contromisura, al momento, è l'imposizione di un coprifuoco dalle 23 di stasera alle 7 di domattina sulla zona di piazza Abbasseya e dintorni. Centinaia di feriti - Il numero dei feriti è in continuo aggiornamento. Si parla al momento di circa trecento persone. Lo hanno riferito fonti mediche precisando che per la maggior parte si tratta di intossicazione da gas lacrimogeni o di ferite alla testa per il fitto lancio di pietre da parte dei dimostranti. Una cinquantina di feriti sono stati curati sul posto mentre altri sei sono stati portati in ospedale per lesioni alla testa. Tra i feriti ci sono decine di soldati, compresi quattro colpiti alla testa. "Elezioni regolari" - Migliaia di manifestanti egiziani si sono riuniti a piazza Tahrir, nel centro del Cairo, per chiedere al Consiglio supremo delle forze armate di consegnare i poteri e svolgere elezioni presidenziali regolari, per marciare poi verso la sede del ministero della Difesa, davanti alla quale quale mercoledì c'è stato un attacco di un gruppo di assalitori a un sit-in dei salafiti, che ha provocato almeno 20 morti. Scontri dopo il sit-in - E' elevato il dispiegamento delle forze di sicurezza nelle aree circostanti il ministero per il timore di nuovi scontri. La manifestazione odierna è stata organizzata da diversi partiti in segno di solidarietà con le vittime di mercoledì. Gli scontri sono iniziati dopo che un gruppo di uomini armati ha attaccato un sit-in, organizzato dai militanti islamici salafiti nel quartiere di al-Abbassiya, per protestare contro l'esclusione del loro candidato, Salah Abu Ismail, dalle elezioni presidenziali che si terranno il 23 e 24 maggio a causa della doppia cittadinanza americana ed egiziana della madre. Fratelli Musulmani - I militanti dei Fratelli Musulmani egiziani hanno negato di essere coinvolti negli scontri. Lo affermano in un messaggio pubblicato sulla pagina ufficiale su Twitter del movimento islamico, in cui si invitano le parti alla calma. "Nessuno dei nostri attivisti è attualmente nell'area di al-Abbasiya". Libertà e Giustizia, il braccio politico dei Fratelli Musulmani, ha organizzato insieme ad altre forze politiche una manifestazione al Cairo per chiedere alla giunta militare di cedere i poteri a un governo di civili.