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Bce, Draghi: "Acquisto di bond illimitati"

Merkel e Draghi, visti da Benny

La Bce vara il piano anti-spread, un boccone amaro per la Germania: "Acquisto di bond illimitato". La Bundesbank si oppone

Andrea Tempestini
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Spara, Mario, spara. Il governatore della Bce, Mario Draghi, posa il bazooka sulla spalla e, come previsto, apre il fuoco: "L'acquisto di bond, da uno a tre anni, da parte dell'Eurotower sarà senza limiti di quantitativo". Illimitato. Un boccone amaro per la Germania e per Angela Merkel, che ieri, mercoledì 5 settembre, si era detta contraria a un simile piano di acquisti.  Il "nein" della Bundesbank - La decisioni della Bce, e anche questo era previsto, non è arrivata all'unanimità ("c'è stato un solo dissenso", ha spiegato il governatore): nel board il rappresentante della Bundesbank, Weidmann, ha votato no all'Omt, il piano di acquisti di titoli di Stato da parte dell'istituto di Francoforte. Successivamente la Bundesbank, in una nota, ha spiegato che il piano della Bce appare "troppo vicino al finanziamento degli Stati attraverso la stampa di nuova moneta. Draghi nel suo intervento ha sottolineato come le misure antispread saranno "mirate a salvaguardare la stabilità della politica monetaria" e gli acquisti di bond sul mercato secondario saranno soggetti a "condizionalità", e gli stessi acqusiti verranno interrotti se i paesi che ne godranno non rispetteranno le condizioni. Il governatore della Bce ha specificato che le misure "saranno incentrate sulla parte più bassa della curva di rendimento con durate da uno a tre anni". L'ex numero 1 di Bankitalia ha ribadito come i fondi Efsf ed Esm dovranno essere attivati prima dell'inizio dell'Omt (per inciso, il fondo Esm dovrebbe diventare operativo alla fine del mese di settembre). Infine Draghi ha aggiunto che la Bce avrà il medesimo status degli altri creditori per quel che concerne gli acquisti di bond di paesi dell'eurozona sul mercato secondario: i titoli di Stato verranno acquistati avranno una scadenza da uno a tre anni e verranno detenuti dall'Eurotower fino alla loro scadenza. "Rispettiamo il mandato" - Il governatore, dopo aver incassato il "no" della Bundesbank, ha difeso le decisioni dell'Eurotower, spiegando che gli acquisti sul mercato secondario non contrasta con il mandato della Bce. "Lasciatemi ripetere quello che ho detto il mese scorso - ha scandito -. Noi agiamo strettamente nell'ambito del nostro mandato per mantenere la stabilità dei prezzi nel medio periodo, agiamo in maniera indipendente nel determinare la politica monetaria, l'euro è irreversibile". A tal proposito, il governatore ha sottolineato come sui mercati "ci sono distorsioni fondate su paure ingiustificate". Secondo Draghi le decisioni della Bce servono "a riaprire i canali di trasmissione della politica monetaria. Sono decisioni necessarie per ristabilire la capacità di intervenire nell'area euro". L'ok del Fmi - Un appoggio al piano della Bce è arrivato dal Fondo Monetario Internazionale, che si è detto "pronto a collaborare" negli acquisti di titoli di Stato in funzione anti-spread. Il via libera è arrivato dal presidente del Fmi in persona, Christine Lagarde, il direttore generale dell'istituto di Washington. La Lagarde ha fatto sapere di "accogliere con favore" l'iniziativa di Francoforte e ha sottolineato che il Fmi agirà "nei limiti del suo mandato". Sull'eurozona - Nella parte introduttiva del suo discorso, dopo aver ripetuto che "l'euro è irreversibile", il governatore dell'Eurotower ha ribadito la necessitò che "i governi assumano tutte le misure necessarie per conseguire l'obiettivo" sul fronte dei conti pubblici, "per questo e per i prossimi anni". Sulla crescita dell'eurozona, Draghi ha spegato che sarà debole "a medio termine per le tensioni finanziarie in corso e la crescente incertezza che pesa sulla fiducia". Seocndo Draghi, "le rinnovate tensioni sui mercati finanziari avranno il potenziale effetto di aumentare l'equilibrio dei rischi sulla crescita e l'inflazione". Per quel che concerne l'inflazione, ha aggiunto il numero uno della Bce, "dovrebbe scendere di nuovo sotto il 2% nel 2013".  

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