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Al super spendiamo 6.372 euro:ecco come sborsare la metà

La guida al risparmio di Altroconsumo e la lista delle città più care: sono Aosta e Catania. Le più economiche, invece, le toscane Pisa e Firenze

Andrea Tempestini
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  Le famiglie spendono per la spesa al supermarket una montagna di denaro. In media ogni nucleo all'anno sborsa 6.372 euro, il 20% per alimentari, prodotti per l'igiene personale e per la casa. Una stangata messa nero su bianco dall'associazione Altroconsumo, che però fornisce anche alcune dritte per risparimare la metà, ossia 3.500 euro in un anno. La stima è stata presentata nell'inchiesta annuale che fotografa la situazione dei prezzi in 61 città italiane e in cui viene stilata la graduatoria della "convenienza" della spesa". Per primi, i dati relativi a dove il carrello costa meno: a Pisa e Firenze si registrano i prezzi più bassi. Maglia nera invece per Aosta e Catania, i capoluoghi più cari. La concorrenza - L'indagine di Altroconsumo monitora circa 900mila prezzi, e in tutto ha coinvolto 950 punti vendita: 162 ipermercati, 603 suopermercati, 185 discount. "Dove la concorrenza funziona - spiega una nota dei Altroconsumo - esistono possibilità di risparmio: è quanto succede in Toscana, Umbria e Veneto, Emilia Romagna. Pecore nere: Trentino, Val d'Aosta, il centro-sud e le isole maggiori, dove invece la battaglia tra insegne langue". L'indagine, per valutare più scenari e possibilità d'acquisto possibile, ha creato diversi carrelli-tipo, sia scegliendo 531 prodotti di marca di 104 tipologie differenti) sia scegliendole la versione più economica in assoluto che si può trovare sugli scaffali. Ed ecco i trucchi per risparmiare qualche euro. Discount - In primis, è fondamentale scegliere il supermercato "giusto", ossia meno caro. Poi bisogna diventare abili nell'approfittare delle offerte. Altra via per il risparmio è abbandonare il prodotto di marca. Scegliendo i prodotti in offerta si risparmia il 24%, mentre scegliendo quelli col marchio del supermercato si risparmia il 38 per cento. Scegliendo i discount, infine, la spesa si assottiglia di una cifra che varia dal 55 al 61 per cento. Sciopero della spesa - Ma stare attenti a marche e punti vendita potrebbe non bastare. L'allarme lo lancia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi: "In base alle nostre stime la riapertura dei negozi e delle attività commerciali è accompagnato da un aumento generalizzato dei prezzi, mediamente del 5% sui prodotti di largo consumo, con punte fino al 10% per quei beni legati strettamente alle quotazioni dei carburanti, con una maggiore spesa a famiglia pari a un incremento 550 euro su base annua solo per gli alimentari". Per protestare contro questi rincari, Codacons, Movimento difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori, Altroconsumo, Comitas, Consumer Law e Coldiretti, per il prossimo 19 settembre, hanno indetto uno "sciopero della spesa". L'obiettivo è quello di ottenere l'attenzione di media, istituzioni e governo "sul grave impoverimento degli italiani e sulla necessità di misure urgenti finalizzate a ridurre prezzi e tariffe e salvare i bilanci delle famiglie".  

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