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La maestrina Fornero scambiale Casse private per il bancomat della Pubblica amministrazione

Finiscono nel Tesoro 41 miliardi di attivi previdenziali che però non sono dello Stato

Nicoletta Orlandi Posti
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  di Antonio Castro Un prelievo forzoso sulle spalle dei professionisti italiani. La “grande idea” del ministro del Welfare Elsa Fornero (dopo il successone degli esodati), è ora quella di applicare anche alle 20 casse previdenziali private la spending review. Come se le casse privatizzate  fossero un ramo della pubblica amministrazione. In virtù del ruolo sociale che le casse svolgono (pensioni e prestazioni agli iscritti), l'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, aveva pensato di sommare il patrimonio degli istituti privati (oltre 41 miliardi) agli attivi dello Stato italiano. Una furbata che ad Eurostat non  è stata colta, ma che ha permesso di migliorare i conti ficcando nel calderone gli attivi previdenziali per ben 41 miliardi delle casse private. E fin qui uno stratagemma innocente. La ricchezza c'è, il patrimonio pure. Peccato che non appartenga allo Stato ma ai professionisti.  Una premessa un po' lunga ma indispensabile per capire come mai adesso al ministero del Tesoro, complice la Fornero, intendano far applicare anche ai dipendenti delle Casse gli stessi parametri di risparmio che valgono per i travet. Ma non basta. Fornero e company vogliono mettere becco anche sulle spese secondarie. Non contenti di aver decurtato di quasi il 30% i buoni pasto degli infuriati dipendenti privati, il ministro del Welfare vuole anche impicciarsi su come spendono i singoli enti. Violandone l'autonomia di legge. Una consulenza viene vista come uno spreco. Peccato che le Casse - solitamente leggere negli organici - le consulenze le adoperino perché certe professionalità è più facile pagarle a gettone che assumerle in pianta stabile (esperti attuariali, costituzionalisti, consulenti per investimenti, ecc). Il paradosso è che il ministero di via Flavia vorrebbe anche discettare sul parco macchine delle Casse. «Se si voleva indicare una via virtuosa al risparmio il metodo adottato appare inefficiente e incongruente», sintetizza Andrea Camporese che di tutte le Casse è il presidente (Adepp). Camporese sono mesi che cerca il dialogo con Fornero. Il tempo per la riforma della sostenibilità (da 15 a 50 anni in soli 5 anni), scadrà a settembre. La tensione è alta. Battagliero il presidente dell'Enpam, l'ente dei medici, Alberto Oliveti (11 miliardi di patrimonio), che dopo aver attuato una seria politica di risparmi per la cassa dei medici, non sopporta «che gli eventuali risparmi derivanti dalla spending review finiscano nelle casse dello Stato invece che alimentare i bilanci dei singoli enti». Tanto per capirci: se dovesse passare l'emendamento che prevede lo sconto del 15% per gli affitti alla pubblica amministrazione le Casse ci rimetterebbero almeno 5 milioni di euro. A risparmiare sarebbe lo Stato, certo non le Casse.  

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