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La Spagna di Rajoy, regno del caos:nuovo giallo su aiuti per 300 mld

Il premier spagnolo

Andrea Tempestini
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  Un nuovo giallo in salsa iberica. Pochi giorni fa il balletto sulla presunta lettera, prima pubblicata e poi censurata sul sito del governo spagnolo, in cui Madrid chiedeva all'unisono con Italia e Francia di accelerare l'attuazione degli accordi raggiunti nel Consiglio europeo del 28 giugno: i ministri di Roma e Parigi smentivano di aver apposto la loro firma in calce alla missiva. E oggi, venerdì 27 luglio, il giallo sulla presunta domanda ufficiale di aiuti da parte proprio della Spagna (poi smentita dal governo). Le voci circolano: il governo di Madrid avrebbe discusso con Berlino un piano di salvataggio integrale, per una cifra vicina ai 300 miliardi di euro, un piano da attuare nel caso in cui i tassi di rifinanziamento del debito restassero insostenibili. L'ipotesi, già circolata nei giorni scorsi, è stata confermata all'agenzia di stampa Reuters da fonti vicine all'Eurogruppo. Quindi la repentina smentita riportata da Radiocor. Botta e risposta - Secondo quanto scritto dalla Reuters, Luis De Guindos, il ministro dell'Economia spagnolo, martedì avrebbe discusso del piano con l'omologo tedesco, Wolfgang Schauble: quel giorno il rendimento dei Bonos di Madrid volava al 7,6%, una quota record. "Se necessario - precisa la fonte alla Reuters - la somma si aggiungerebbe ai 100 miliardi già decisi per salvare il settore bancario spagnolo, portando le risorse dell'Eurozona ad una punto di rottura". Schauble avrebbe risposto a De Guindos che non si potrebbe parlare del salvataggio almeno fino a quando non entrerà in funzione l'Esm, il nuovo fondo salva-Stati, su cui pende la decisione della Consulta tedesca, attesa per il 12 settembre."De Guidnos - ha poi spiegato la fonte - stava parlando di circa 300 miliardi di euro per un programma complessivo, ma alla Germania l'idea di un salvataggio in questo momento non piace proprio". A stretto giro di posta è arrivata la smentita, su tutto, rilanciata da Radiocor.  Smentita di governo - La smentita sulla richiesta di aiuti è successivamente arrivata anche dal ministero dell'Economia di Madrid, che enga "completamente" di aver presentato alla Germania la possibilità di una richiesta alla Ue e al Fondo monetario internazionale di un salvataggio completo, che secondo le indiscrezioni sarebbe stato pari a 300 miliardi. "Non ci sarà nessun salvataggio, e il salvataggio non è nemmeno un'opzione", ha tagliato corto il vicepresidente del governo iberico, Soraya Anez de Santamarìa, secondo quanto riportato dal sito di El Mundo. L'allarme del Fmi - Nonostante le smentite, nubi nere continuano ad addensarsi sul cielo di Madrid. L'ultimo, pesante, allarme è quello che ha lanciato il Fmi, che pur lodando la Spagna per le misure prese contro la crisi, avverte che il successo delle misure dipenderà dai passi che saranno presi a livello europeo per alleggerire la situazione del debito. Nel Rapporto annuale sulla Spagna, il Fmi afferma la necessità di "una prosecuzione delle azioni nazionali a livello europeo nel rafforzamento della moneta unica e nella riduzione delle cause di stress sui mercati del debito sovrano". Un richiamo al ruolo della Bce dopo il massiccio intervento di sostegno europeo alle banche iberiche. Le previsioni del Fondo sono di una recessione spagnola più profonda delle attese nel 2012 e 2013, per cui la contrazione del pil sarà rispettivamente di 1,7% e 1,2 per cento.  

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