Cerca
Cerca
+

Monti dichiara guerra ad Angel:è pronto a boicottarla

Il premier: "Niente cooperazione sulla Tobin tax se non ci sarà anche per la gestione del mercato dei titoli sovrani"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

  Il premier Mario Monti batte i pugni sul tavolo e a poche ore dall'inizio del vertice di Bruxelles spiega, chiaro e tondo, che "l'Italia non darà il via libera alla cooperazione rafforzata sulla Tobin tax se questa non ci sarà anche per altri aspetti, come la politica finanziaria di gestione del mercato dei titoli sovrani". Un messaggio preciso rivolto alla cancelliera Angela Merkel, favorevole alla tassa sulle transazioni finanziarie ma che non vuole cedere di un millimetro sulla condivisione del debito, sia che si tratti di Eurobond sia che si tratti del metodo salva-spread prospettato da Monti, ossia gli acquisti automatici da parte del fondo salva Stati dei titoli dei Paesi in difficoltà.   Monti vuole boicottare Angela - La tensione, prima del decisivo Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno, sale di minuto in minuto: Monti è pronto a boicottare la Merkel. A Bruxelles il premier chiede una "cooperazione rafforzata anche nella gestione della politica finanziaria, per esempio per la gestione dei titoli sovrani". E pur essendo in linea di principio favorevole alla tassa sulle transazioni finanziarie il premier è pronto ad opporsi al balzello pur di smuovere la Merkel dalla linea del rigore suicida. Il presidente del Consiglio aveva ricordato di essere stato "uno studente di Tobin", e poi aveva sottolineato come ""il governo precedente aveva una posizione negativa sulla tassa sulle transazioni finanziarie, noi siamo più aperti e non escludiamo una 'cooperazione rafforzata'", ovvero un accordo con i soli paesi membri che ci stanno. Ma senza qualche concessione sulla condivisione del debito, la Merkel si troverà la strada sbarrata sulla Tobin tax. Il faccia a faccia Merkel-Hollande - Le dichiarazioni di Monti sono arrivate pochi minuti dopo la conclusione del faccia a faccia tra Angela Mekel e Francois Holland. I due leader hanno spiegato in conferenza stampa che "abbiamo bisogno di più Europa". La cancelliera ha sottolineato che la situazione in cui si trova il Vecchio Continente è "cruciale" e che i leader della Ue "si sentono impegnati a creare un'Europa con una valuta più forte". La Merkel ha poi detto di sperare che dopo i progressi fatti con l'approvazione del fiscal compact, "si possa decidere anche del futuro politico dell'Unione. Abbiamo bisogno di più Europa che si aiuti reciprocamente", ha concluso. Hollande, da par suo, ha spiegato che "abbiamo lavorato bene", e che Francia e Germania "vogliono approfondire l'unione oggi economica e monetaria, e domani politica". La cancelliera: "Non troveremo soluzioni" - Parole distensive, quelle della Merkel, che però poche ore prima, quando era entrata nel merito sulle aspettative che pone nel vertice di Bruxelles, aveva lasciato intendere di non credere nella possibilità di raggiungere soluzioni condivise: "Non mi faccio illusioni. Mi aspetto a Bruxelles discussioni controverse. E se non tutti, molti occhi saranno puntati ancora una volta sulla Germania". E ancora: "Dico subito quello che non sarà detto mai abbastanza: non esiste alcuna soluzione facile e veloce a questa crisi". Sono "mesi decisivi" per l'Europa e per il futuro delle nuove generazioni, ha aggiunto parlando al Bundestag. Quindi il consueto attacco agli Eurobond, definiti "economicamente controproducenti". Secondo Angela i titoli di debito comuni "sarebbero il ripetere vecchi errori". Quindi le crtiche al presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy: "Siamo contrari alla condivisione del debito. Potrà essere realizzata solo dopo il controllo congiunto sui conti pubblici".  

Dai blog