L'attacco di Draghi a Obama:"La crisi è colpa vostra"
Mario Draghi prende la parola a Francoforte dopo la - scontata - decisione di mantenere invariati all'1% i tassi di interesse e snocciola un bollettino di guerra. Il governatore spiega che la crescita economica dell'Eurozona "resta debole e con grandi incertezze", e che "aumentano i rischi al ribasso per l'economia". La ripresa, ha aggiunto, "procederà gradualmente". Altre pessime notizie, ha aggiunto, arrivano dal mercato interbancario, che "è molto disfunzionale, non sta funzionando". Poi il governatore dell'Eurotower aggiunge che "l'Europa ha responsabilità" per la crisi globale, ma anche gli altri paesi, soprattutto quelli con alti debiti come gli Stati Uniti, "ne hanno". La Bce, ha aggiunto, "è pronta ad agire" in base agli sviluppi della situazione. Mercato interbancario ko - Per cercare di migliorare il mercato interbancario, la Bce continuerà a rifornire le banche di liquidità illimitata a tre mesi al tasso fisso dell'1% "fino alla fine del 2012". Sulla possibilità di incrementare il Ltro, ossia le aste di rifinanziamento a tre mesi per le banche, Draghi ribadisce che i mille miliardi di liquidità straordinaria decisi dalla Bce hanno consentito di "prevenire altri porblemi". Ora, ha aggiunto Draghi, "i problemi non hanno niente a che vedere con la politica monetaria. Per questo dobbiamo stare attenti, e io penso che sarebbe giusto per la politica monetaria coprire la mancanza di azione di altre istituzioni". Le tensioni sui mercati finanziari, ha poi sottolineato il presidente dell'Eurotower, non sono ancora tornate ai livelli di novembre e dicembre scorsi. Stime sulla crescita - Quindi le stime sulla crescita per il 2012 nell'eurozona, che oscillerà tra una forchetta di un passivo pari allo 0,5% e un attivo dello 0,3%, mentre per il 2013 il range è compreso tra 0,0% e 2,0 per cento. Rispetto alle precedenti stime, che risalivano al marzo 2012, le proiezioni macroeconomiche sono state leggermente riviste al ribasso. Sulla decisione della Bce di mantenere invariati i tassi di interesse all'1%, Draghi ha spiegato che è stata presa "a maggioranza, anche se una maggioranza molto ampia". Infine una battuta sui "Paesi come Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo e la stessa Grecia, che hanno fatto sforzi enormi e raggiunto progressi considerevoli. Ora - ha concluso Draghi - devono continuare e completare il lavoro".