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Abn Amro: "Per salvare la moneta unica serve una vittoria della Francia a Euro 2012"

Secondo il rapporto del colosso bancario il trionfo dei transalpini sarebbe un messaggio forte per i mercati. Ma tanto vincerà la Germania...

Andrea Tempestini
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Una domanda attanaglia l'Europa: chi o che cosa riuscirà a salvare il Vecchio Continente dalla crisi della moneta unica? Una risposta arriva direttamente da un colosso bancario: gli Europei di calcio. Già, secondo il colosso olandese Abn Amro sarà la competizione calcistica a segnare l'inversione di tendenza, soprattutto se a vincere il torneo che si disputerà in Polonia ed Ucraina sarà la Francia, uno dei paesi sulla cui tenuta cominciano ad addensarsi nubi inattese.  Ma vincerà la Germania - Abn Amro già due anni fa, nel rapporto "Soccernomics", azzeccò la vittoria della Spagna ai mondiali. Secondo gli indicatori statistici del colosso bancario, Euro 2012 lo vincerà la Germania, ma il migliore scenario per l'euro sarebbe quello di una vittoria dei transalpini. La prima, imprescinidible, considerazione del centro studi della banca è che per ridare credibilità alla moneta unica dovrà vincere una squadra dell'area euro. E quindi procede la scrematura: all'interno dell'eurozona sarebbe preferibile che ad alzare la coppa fosse uno dei Paesi di quello che viene considerato lo zoccolo duro dell'unione, in modo che si rafforzi "la convinzione che il 'cuore' dell'eurozona sia sufficientemente robusto". E la Francia dove sta? Si trova all'interno di questo zoccolo duro? Sì, ma dopo aver perduto la tripla A sul debito rischia di scivolare fuori dall'élite continentale, dove resterebbe la Germania, sola soletta. Per questo, poiché Parigi cammina sulla "linea di confine" tra nazioni forti e periferiche, secondo Abn Amro sarebbe meglio per tutti che fosse la Francia a vincere gli Europei. Mai la coppa ai Pigs - Una serie di considerazioni quasi fantapolitiche, quelle della banca, che nonostante il senso di spiazzamento che può generare una simile analisi, crede con convinzione in quanto scritto dai suoi analisti. Abn Amro, per esempio, spiega anche perché la vittoria dei Paesi periferici, quelli raccolti dall'acronimo "Pigs", non aiuterebbe l'euro. L'istituto spiega che paradossalmente sono state proprio le nazioni che negli ultimi due anni hanno subito i peggiori declassamenti del rating ad aver mietuto i successi calcistici negli anni Duemila. Secondo il volo pindarico della banca olandese, di fatto, le peggiori economie sono quelle che vanno in gol più agilmente (la Grecia ha vinto contro tutti i pronostici gli Europei nel 2004, gli Azzurri hanno trionfato a Berlino nei mondiali del 2006, quindi l'epopea iberica, con la Spagna che ha vinto sia agli Europei 2008 sia ai Mondiali 2010). Chi trionfa spende - Chi vince viene declassato: i precedenti parlano chiaro. Quali siano poi i nessi non empirici tra un taglio del rating e le vittorie al pallone resta tutto da verificare. E così gli economisti di Abn Amro spiegano: "Le trapallanti finanze pubbliche dei paesi del Sud Europa hanno un retroterra culturale che si riflette nel mondo calcistico". E così la vittoria di uno di questi paesi non farebbe che rafforzare la sua tendenza a spendere, e oggi come oggi è meglio stringere i cordoni della Borsa. Non per la Francia, però, che navigando in acque migliori rispetto a quelle italiane e spagnole potrebbe permettersi di vincere gli Europei infondendo fiducia al Vecchio Continente. Staremo a vedere.

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