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Disoccupazione, senza lavoro un giovane su tre: sfiorano il 36%

Dati Istat: a marzo i senza lavoro al 9,8%, record da gennaio 2004. Per chi ha tra i 15 e i 24 anni mai così male dal 1992

Andrea Tempestini
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Il giorno successivo alla festa del lavoro, l'Istat diffonde dati che fotografano un'Italia sempre più alle corde: il tasso di disoccupazione a marzo si è attestato al 9,8%, in rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto a febbraio e di 1,7 punti su base annua. Si tratta del tasso più elevato dal gennaio 2004, ossia dall'inizio delle serie storiche mensili. I dati forniti dall'Istituto di statistica - destagionalizzati e provvisori - risultano, guardando le serie trimestrali, i più alti dal terzo trimestre del 2000. Emergenza giovani - Ancor più drammatica la situazione per i giovani. Il tasso di disoccupazione di chi ha tra i 15 e i 24 anni, a marzo, è arrivato al 35,9%, in aumento di due punti percentuali su febbraio. Anche in questo caso si tratta del tasso più alto da gennaio 2004. Inoltre, guardando le serie trimestrali, il dato sulla disoccupazione giovanile risulta essere il più alto dal quarto trimestre del 1992.   Gli inattivi - Secondo l'Itat il numero di disoccupeti, pari a 2.506 milioni di persone, è aumentato del 2,7% rispetto a febbraio, pari a 66mila unità. Significativa la crescita dei senza lavoro su base annua, pari al 23,4%, ossia 476mila unità. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuiscono dello 0,3%, pari a 40mila unità, rispetto al mese precedente: il tasso di inattività si è così assestato al 36,7%, in flessione di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,1 punti percentuali su base annua. Uomini e donne - La crescita dei senza lavoro colpisce di più tra gli uomini, dove i senza lavoro sono il 3,9% in più rispetto a febbraio e il 23,4% in più su base annua. Piangono anche le donne, la cui situazione è solo lievemente migliore: a marzo le disoccupate sono salite dell'1,3% rispetto a febbraio, e sempre del 23,4% su base annua. Nel dettaglio il tasso di disoccupazione maschile è cresciuto dello 0,3% in un mese, portandosi al 9%; quello femminile ha segnato una variazione positiva di 0,1 punti e si è attestato all'11 per cento.  Soffre anche la Germania - In un contesto desolante, pur non offrendo alcun conforto è indicativo il fatto che anche il mercato del lavoro tedesco, considerato il punto di riferimento in Europa, soffra al pari degli altri. La locomotiva tedesca ha segnato il primo aumento di disoccupati da oltre un anno a questa parte. Gli analisti tedeschi si attendevano un calo del tasso dei senza lavoro al 6,7%, ma la disoccupazione è rimasta al 6,8% con 19mila persone in più senza impiego.    

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