Spalancate lo sportello del Fisco
Mattias Mainiero risponde a Adelaide Marini
Caro Mainiero, sono una funzionaria dell'Agenzia delle Entrate. L'art. 3 del D. Lgs 23/2011 (cedolare secca) ha introdotto, per quanto riguarda i redditi da locazione, due modalità. Una premiale: il contribuente imputa quel reddito con l'aliquota ordinaria, se gli conviene, oppure opta per l'imposta sostitutiva fissa del 21%. La seconda punitiva: se si omette di registrare il contratto o si dichiara un corrispettivo inferiore, il conduttore può sporgere denuncia presso l'Agenzia e ottenere un contratto di locazione unilaterale ad un canone praticamente irrisorio. Gli uffici hanno l'obbligo di registrare detti contratti unilaterali, senza dover verificare quanto denunciato. Qualche ingenuo penserà: i proprietari sono corsi a registrare il contratto per evitare sgradevoli situazioni. Qualcuno, ma neanche troppi. In compenso, arrivano folle di inquilini. Molti sono millantatori ai quali l'applicazione della norma procurerà un indebito arricchimento. In definitiva, è una partita fra “ladri di polli”, tra proprietari inadempienti, e ben lungi dal considerarsi evasori, e molti inquilini artisti della “furbata d'autore”. La lezione che se ne trae: non importa quanto il contribuente italiano sia ricco, il problema è che si crede furbo, ed è evasore nell'animo. E la legalità? Un concetto non contemplato. Adelaide Marini e.mail Cara Adelaide Marini (ma credo sia uno pseudonimo), facendo eccezione alla regola, la sua lettera occupa buona parte dello spazio della rubrica. Giusto così: fotografia perfetta degli italiani. Rimpicciolirla sarebbe stato un errore. Lei ha ragione: siamo, un po' per scelta e un po' per necessità, un popolo di furbacchioni. Abbiamo principi elastici, siamo abituati a mettere il bene personale al di sopra del bene comune. Siamo, ancora oggi, l'Italia dei Comuni e delle Signorie, Italia dei campanili in perenne guerra fra di loro. Vogliamo il massimo e diamo il minimo. Ripeto: lei sfonda una porta aperta. Però, se anche lo sportello dell'Agenzia fosse aperto, sarebbe meglio. Fuor di metafora: se impiegati e funzionari informassero l'utente («caro mio, se il contratto esiste, pagherà il dovuto e si beccherà una denuncia per truffa») tanti inquilini eviterebbero di fare i furbi. Ma impiegati e funzionari, spesso, sono stanchi, hanno il cartellino e un sacco di incombenze, ascoltano e non dicono nulla. Mettiamola così: gli italiani sono italiani, davanti, dietro e anche sotto lo sportello. Il resto è questo Paese qui, Paese ufficiale che ha fatto la legge, si è trovato l'inganno e non vuole porvi rimedio. [email protected]