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Ebola, peggiorano le condizioni del paziente "zero". La famiglia: "Non riusciamo a guardarlo"

Gian Marco Crevatin
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Sono peggiorate le condizioni di Thomas Eric Duncan, ricoverato a Dallas in Texas. Il paziente zero, primo caso di Ebola negli Stati Uniti, era rientrato in America il 20 settembre dalla Liberia e si era presentato la settimana successiva al Texas Health Presbyterian Hospital lamentando tutti i sintomi della febbre emorragica: da quel momento di trova in quarantena. Le sue condizioni, dice il personale medico che lo sta seguendo, sono passate da "gravi" a "critiche". Nel frattempo, i famigliari di Duncan, hanno fatto visita all'uomo in ospedale, ma fanno sapere di non aver avuto la forza di vederlo perché le sue condizioni sono troppo impressionanti. "Quello che abbiamo visto è stato molto doloroso. Non dava una bella impressione" ha detto Josephus Weeks, nipote di Duncan, vedendolo attraverso un monitor collegato a una videocamera nella stanza del paziente all'ospedale texano. Con tono sommesso, il nipote ha confessato che né lui né la madre non sono riusciti a dormire dopo avere visto com'era ridotto il povero Thomas Duncun.

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