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Ezio Mauro, il siluro contro Ferruccio de Bortoli: "Parla di massoneria, ma i fatti?"

Andrea Tempestini
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Nel salottino occupato a tempo da Giovanni Floris in attesa del ritorno di Lilli Gruber, nella serata di martedì 7 ottobre, siede Ezio Mauro. Il direttore di Repubblica è l'unico ospite di Otto e Mezzo. Si parla di Matteo Renzi, delle riforme, del suo quotidiano, di giornalismo e di giornalisti. Floris, dunque, rievoca il durissimo editoriale con cui il 24 settembre, Ferruccio de Bortoli, bocciò senza appello l'operato del premier, quel commento che scatenò un diluvio di dietrologie, retroscena ed interpretazioni (tra queste, anche quella che indica  lo stesso de Bortoli come successore di Mauro al timone di Repubblica). Il conduttore chiede dunque a Mauro che cosa, a suo parere, quello sferzante articolo può significare e, soprattutto, se lo condivide. La risposta del direttore di Repubblica è breve, circostanziata: è un siluro a de Bortoli. Spiega Mauro: "Quando si parla di massoneria, poi il giorno dopo bisogna calare i fatti. Il Corriere non lo ha fatto. Noi con Berlusconi sì", rivendica. Il riferimento di Mauro è al passaggio del fondo in cui de Bortoli, riflettendo del patto del Nazareno, accennava all'"odor di massoneria". Il direttore di Reppublica chiede all'omologo corrierista i fatti, quei fatti che, in effetti, ad oggi latitano.

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