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Donald Tusk nominato nuovo presidente del Consiglio Europeo

Andrea Tempestini
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L'Europa ha un nuovo capo: lui è Donald Tusk, nominato a Bruxelles presidente del Consiglio europeo, una delle cariche di maggior prestigio e potere nel Vecchio Continente. Il premier placco, sul quale si è trovata l'intesa dopo un lungo tira e molla, è stato il primo a vincere due elezioni consecutive nel suo paese, la Polonia democratica, battendo la destra dei fratelli Kaczynski. Centrista e liberale, ha un buon rapporto con Angela Merkel, che infatti premeva per la sua nomina. Cinquantasette anni - è nato a Danzica il 22 aprile 1957 -, deve il suo nome, Donald, piuttosto insolito per un polacco, alla nonna che lo scelse in onore di un attore americano. Ciminiere industriali - Tusk è laureato in Storia all'Università di Danzica, e da giovane ha militato in Solidarnosc, il sindacato fondato da Lech Walesa, che lo ha avvicinato al liberismo. Dal 1983 al 1990, sotto la legge marziale del gelerale Wojciech Jaruselski, lavorò nella pulizia delle ciminiere industriale, tutto il giorno appeso a un'imbracatura. A quel tempo, non riusciva a trovare lavoro. Appassionato di calcio, è sposato dal 1978 e ha due figli. Subito dopo la nomina ha affermato: "E' l'ultima volta che parlo in polacco". Cattolico praticante - Tusk, dunque, raccoglie lo scettro di Herman Van Rompuy, suo predecessore alla presidenza del Consiglio Ue dal 2009. Diventa il secondo polacco a sedersi su una delle poltrone comunitarie di maggior prestigio, dopo Jerzy Buzek, ex capo del governo di Varsavia ed ex presidente dell'Europarlamento dal 2009 al 2012. Tusk, cattolico praticante, è considerato un politico pragmatico e non refrattario al cambiamento (propose un decreto sulle unioni civili, poi bocciato dal parlamento polacco).

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