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Sydney, l'ospedale dove si curano solo bambole

Vezzani Flavia
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Al 38A di Stoney Creek Road, a Sydney, c'è un piccolo angolo di paradiso dove si curano teste fracassate, si riattaccano braccia, gambe e si sostituiscono persino occhi persi in qualche incidente. E' il Sydney's DollHhospital, che da più di un secolo rimette a nuovo bambole e pupazzi di migliaia di australiani. Un'istituzione - Aperto dal 1913 da Harold Chapman, che aveva ricevuto dal Giappone un carico di bambole rimaste danneggiate durante il viaggio. E' passato di padre in figlio per tre generazioni, oggi è gestito da Geoff Chapman, capo chirurgo di uno staff di 12 specialisti che curano 200 bambole al mese e si dividono in 6 sale operatorie. L'ospedale ha avuto il boom di pazienti durante la Seconda Guerra Mondiale, quando nei negozi scarseggiavano i giocattoli e e bisognava riparare quelli vecchi. Lo staff - I dipendenti sono dei veri e propri artigiani del giocattolo. Come in ogni ospedale che si rispetti, anche nell'Ospedale delle Bambole ci sono specialisti per ogni patologia: c'è l'esperto di gambe e braccia, l'oftalmico e quello che si occupa solo di trauma cranici. "La cosa più bella del nostro lavoro è vedere le espressioni di gioia dei bambini e degli adulti quando restituiamo loro una bambola perfettamente restaurata, è una soddisfazione impagabile", spiega Geoff Chapman. Sì, perchè oggi la maggior parte dei clienti non sono bambini, ma adulti che hanno ritrovato cimeli dell'infanzia ormai feriti e distrutti dallo scorrere del tempo. Essere ammessi in questo ospedale è molto difficile, le regole sono molto selettive: bisogna portare personalmente la bambola all'accettazione, una volta approvati gli interventi necessari, ci si accorda sui costi e si verifica la disponibilità delle sale operatorie, sempre occupatissime. Ovviamente, dopo l'operazione segue un periodo di convalescenza.       

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