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Giustizia, giro di vite sulle intercettazioni e ricorsi più difficili

Nicoletta Orlandi Posti
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Stretta finale sulla riforma della giustizia, in vista del Consiglio dei ministri di venerdì: oggi il ministro Andrea Orlando vedrà i partiti di maggioranza e opposizione, per la terza e conclusiva tornata di consultazioni. Sul tavolo la parte relativa alla giustizia penale, con il nodo della prescrizione. Per la maggioranza sono attesi a Via Arenula gli esponenti di Pd e Ncd. Per l'opposizione ci saranno Forza Italia, l'unico partito presente anche all'incontro della scorsa settimana, Sel e Lega, che avevano disertato le consultazioni. Il Carroccio ha confermato la sua presenza, annunciando che porterà al ministro le sue proposte di riforma. Resta fermo invece il rifiuto a incontrare Orlando da parte del Movimento 5 Stelle. La riforma del Csm - L'accordo non è ancora stato raggiunto su tutti e 12 i punti, e il quadro dei provvedimenti che saranno portati in cdm andrà delineandosi nelle prossime ore. Intenzione di Orlando, ribadiscono da Via Arenula, è che il governo esamini gli articolati di tutti i punti della riforma, sia sul civile sia sul penale, tranne, come già annunciato nei giorni scorsi, le modifiche al Consiglio superiore della magistratura e il capitolo intercettazioni. Sul primo punto, il ministro ha deciso infatti, anche a seguito della sollecitazione del Capo dello Stato a procedere attraverso un'interlocuzione con lo stesso Csm, di aspettare che la composizione del nuovo consiglio sia completata con l'elezione degli 8 membri laici: le Camere in seduta comune, dopo 3 fumate nere, sono convocate l'11 settembre. Intercettazioni - Sulle intercettazioni il Guardasigilli ha ribadito l'intenzione, già annunciata, di procedere a una consultazione con i direttori dei giornali sulla parte relativa alla pubblicazione degli ascolti. Da parte loro Pm e Gip, spiega il Messaggero, dovranno evitare di infilare negli atti consegnati alle parti, ovvero nell'ordinanza di custodia cautelare e nel decreto di perquisizione le registrazioni. Il Pm in pratica metterà a disposizione degli avvocati solo le trascrizioni rilevanti, per tutte le altre i legali dovranno ascoltare l'audio e chiedere al gip l'autorizzazione alla trascrizione del singolo ascolto. Ma il punto, insieme con gli interventi sulla prescrizione, è tra quelli più controversi e discussi sia nella maggioranza, tra Pd ed Ncd,sia con Forza Italia. Prescrizione - Per quanto riguarda la prescrizione dovrebbe prevedere un conto alla rovescia che si blocca in momenti precisi: dopo la sentenza di primo grado ci sono due anni di tempo per incardinare l'appello, altrimenti riparte il conto complessivo e dopo l'appello un anno per arrivare in Cassazione. Inoltre, spiega il Messaggero, per ridurre il carico di lavoro su Appello e Cassazione, il ministro ipotizza un filtro di ammissibilità per il secondo grado e vietare in ogni caso il ricorso in Cassazione quando ci siano state già due sentenze conformi o di assoluzione o di condanna. Sicuro il via libera del Cdm al pacchetto sul civile: da una parte lo smaltimento dell'arretrato, dall'altra la riduzione dei tempi dei processi, con l'obiettivo di comprimerli a un anno per il primo grado di giudizio, incentivando il ricorso agli arbitrati, alla mediazione, alla negoziazione assistita davanti agli avvocati delle parti, e con corsie preferenziali per la famiglia e le imprese. Norme che dovrebbero essere contenute in un decreto legge e in un disegno di legge delega.

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