Colf decapitata, nelle telecamere di sorveglianza il video dell'orrore
Saranno le nove telecamere funzionanti installate dal proprietario nella villa di via Birmania 86 all'Eur a fornire agli investigatori gli ulteriori elementi che chiariranno la dinamica del barbaro omicidio della colf ucraina Oksana Martseniuk da parte di Federico Leonelli. Le registrazioni, rivela Repubblica, sono già state consegnate agli investigatori della squadra mobile e potranno far luce anche sulla morte dell'assassino per mano dei poliziotti che arrivati sul posto dopo la chiamata al 113 dei vicini di casa hanno esploso diversi colpi con la Beretta di ordinanza per fermarlo. Una delle telecamere, infatti, è puntata proprio sul cortiletto ancora sporco di sangue e insieme alla autopsia che verrà eseguita sul corpo del trentacinquenne servirà a capire quanti proiettili abbiano raggiunto l'uomo e quale sia stato il colpo fatale. In ogni caso, per i poliziotti che hanno fatto fuoco contro il 35enne (e che sono stati ascoltati in questura assieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri intervenuti sul posto) gli inquirenti propendono per la legittima difesa. Secondo i pm, insomma, gli agenti delle volanti sarebbero stati costretti a sparare per salvarsi la vita ed evitare la furia assassina di Leonelli, che nel frattempo è stato iscritto sul registro degli indagati. Un atto dovuto, spiega Repubblica, per permettere alla squadra mobile di concludere tutti gli accertamenti già disposti dalla procura prima di chiudere il fascicolo.