Renzi-Berlusconi: tutti i contenuti dell'accordo
Non solo senato e Italicum nel faccia a faccia a Palazzo Chigi
Non solo Italicum e Senato. La chiacchierata di due davanti a un caffè a palazzo Chigi è stato l'occasione per Renzi e Berlusconi per fare il punto su una serie di punti finora considerati tabù. certo, si è messa in sicurezza la riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione, con il Cavaliere che ha ribadito il suo appoggio incondizionato. E, certo, si è ribadito che l'Italicum , la nuova elegge elettorale, non si tocca e sarà discussa (per poi essere votata) non appena si approderà alla modifica del Senato. Ma sul tavolo sono finiti altri due argomenti-chiave per il leader di Forza Italia: la giustizia e le aziende di famiglia. Sulla prima, è stato lo stesso Berlusconi all'uscita da Palazzo Chigi ad annunciare che "Renzi ci coinvolgerà nella riforma che ha illustrato per sommi capi qualche giorno fa". Il passaggio che sta più a cuore al leader azzurro è quello relativo alla "responsabilità civile dei giudici", che avrà contenuto non punitivo e non prevederà la rivalsa sul singolo magistrato, ma che sul modello europeo amplierà le maglie per perseguire una "colpa grave". Una intesa di massima tra i numeri uno del Pd e di FI sarebbe stata trovata anche sulle nomine alla Consulta e al Csm di indicazione parlamentare: per i giudici della Consulta, prevede un giudice al Pd e uno a Forza Italia; degli otto membri "laici" del Csm in votazione in questi giorni, quattro andranno al Pd e quattro agli altri partiti. Berlusconi ha poi chiesto al premier precise garanzie circa il destino delle sue aziende e cercato rassicurazioni rispetto al timore che il governo possa recepire qualche direttiva europea relativa al tetto della pubblicità.