Cerca
Cerca
+

Boldrini e Grasso: "Camera e Senato, pronti i tagli agli stipendi dei dipendenti". Ecco i numeri

simone cerroni
  • a
  • a
  • a

La spending review arriva anche a Palazzo Madama e Montecitorio. I presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, stanno ultimando il piano di tagli e di rimodulazione degli stipendi dei dipendenti del Parlamento che dovrà essere ratificato prima della pausa estiva. Anzi prima del 21 luglio, data in cui il bilancio della Camera va in aula. In totale i lavoratori sono 1.442 e il ridimensionamento della busta paga riguarderà tutti, dal segretario generale ai vari commessi. Secondo Repubblica "la curva retributiva", negli studi che stanno venendo "limati in questi giorni", si fermerà "agli stipendi dopo 23 anni di servizio".  I tagli - La vera novità è il tetto ai salari dei dipendenti, quel limite che nella pubblica amministrazione è già stato stabilito dal governo Renzi a quota 240mila euro. Il segretario generale di una delle due camere passerà da oltre 400mila euro a 300mila l'anno, il suo vice da 305mila a 270mila euro, un consigliere parlamentare da oltre 350mila euro a 240mila, un segretario da 156mila a 115mila, giù giù fino all'assistente parlamentare e gli operatori tecnici che passeranno da 136mila a 98mila euro. Qualora la proposta della Boldrini venisse accolta solo Montecitorio risparmierebbe 20 milioni di euro l'anno. Il taglio sarà soprattutto doloroso per quei 645 dipendenti che superano le nuove soglie massime (88 di loro infrangono quella di 240mila euro).  Comunque non sarà affatto facile convincere i dipendenti ad accettare queste diminuzioni di stipendio. Lo strumento usato per intervenire sugli stipendi maturati, e cioè il contributo di solidarietà, è destinato a innervosire i dipendenti, e i sindacati sono già pronti a dare battaglia.  

Dai blog