Mondiali, Argentina ai quarti: 1-0 alla Svizzera ai supplementari, decide Angel Di Maria
L'Argentina ai quarti del Mondiale brasiliano: è un lampo di Angel Di Maria al 117' a piegare una Svizzera coraggiosa, bella e sfortunata. I sudamericani, poco brillanti, vivono della qualità dei tanti solisti. Se Messi si accende solo a tratti, è il match-winner del Real Madrid l'arma in più di Sabella. Ma l'1-0 non inganni: tante emozioni (e troppi rischi) dalle parti dell'ex Samp Romero. In tornei come questo, però, quel che conta è andare avanti. Le occasioni svizzere - Nessun ottavo è stato una formalità per le big. Il Brasile è passato ai rigori contro il Cile (rischiando tantissimo), lo stesso ha fatto la sorpresa Costa Rica contro la Grecia, la Germania ha piegato l'Algeria solo all'extra-time con brivido, l'Olanda ha rimontato il Messico al 94'. Solo Francia e Colombia hanno liquidato 2-0 Nigeria e Uruguay. E la Svizzera ha seguito l'esempio: 4-2-3-1 con Drmic unica punta, innescata dal talentissimo Shaqiri, Xhaka e Mehmedi. La qualità c'è, e anche la corsa, con Inler e Behrami motorini inesauribili a centrocampo. La squadra di Cabella si affida fondamentalmente a Leo Messi, perché sia Lavezzi sia Higuain non sembrano in palla. Ma la vera arma in più dell'Albiceleste è Di Maria: l'esterno del Real, col passare dei minuti, si dimostra il più efficace e nei supplementari, con i compagni sulle gambe, è l'unico a crederci ancora seminando il panico tra gli elvetici. Ma è forse la Svizzera a dover recriminare, soprattutto nel primo tempo: Mehmedi al 28' spara su Romero, Drmic al 39' si mangia l'1-0 sprecando con un cucchiaio innocuo. Finale da brividi - Nel secondo tempo il napoletano Higuain spreca un paio di occasioni, Benaglio si supera. Supplementari con un unico, grande protagonista: Di Maria dribbla, accelera, crossa, tira. E la conclusione giusta arriva al 117'. L'interista Palacio che recupera sulla trequarti e cede a Messi, affondo della Pulce e assist preciso per Angel, che piazza di sinistro nell'angolo lungo dai 12 metri. Tutto finito? No, c'è tempo per un corner con Benaglio in proiezione offensiva disperata, contro-cross e Dzemaili che di testa colpisce il palo prima di ribattere la palla di carambola a pochi millimetri dal palo. Clamoroso. E nel finale prima Di Maria spedisce fuori a porta vuota da 30 metri con il portiere svizzero ancora nell'altra metà campo, quindi Shaqiri spedisce contro la barriera l'ultimissimo pallone, su punizione dal limite. Finale assurdo e scombinato, all'Argentina va di lusso sperando di non dover pagare il proprio debito con la fortuna già ai quarti.