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Ue, Renzi: "Non ho mai fatto il nome di Letta per la presidenza"

Ignazio Stagno
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Nell'accordo che Matteo Renzi è andato a stringere a Bruxelles non rientra certo il futuro di Enrico Letta. Il premier ha silurato il suo predecessore senza fare complimenti. La nomina di Letta in Europa è andata magicamente in fumo. "Questa ipotesi di Letta l'ho letta sui giornali italiani e avanzata da politici italiani, fonti qualificate, ma non dalle cancellerie europee", ha dichiarato Renzi spiegando come l'intricato incastro delle nomine Ue ricordi "la cencelliana memoria italiana". "Se ci sono tre presidenze (il Consiglio, la Commissione e la Bce) - ha continuato - è difficile pensare che su tre presidenze, due spettino all'Italia". Vertice flop - Soddisfatto di aver perso l'occasione per assicurare all'Italia le poltrone che contano  perdona pure la Merkel per le sue politiche europee. "Con la Merkel abbiamo discussioni e confronti quotidiani - ha spiegato - io sono considerato tra quelli che ha innovato la politica italiana perché ha smesso di considerarla colpevole di tutto e responsabile di tutto". Secondo il presidente del Consiglio, infatti, "se l'Italia ha problemi la colpa è dell'Italia". Rimprovero alla Merkel - Così, dopo aver assicurato alla cancelliera tedesca che l'Italia non farebbe mai "ciò che ha fatto la Germania nel 2003", e cioè sforare il tetto del 3%, ci ha tenuto a sottolineare che l'Italia non è nella Ue "con il cappello in mano", ma è "un grande Paese che non ha timori reverenziali verso nessuno". Staremo a vedere. Ma intanto le poltrone che contano le regaliamo agli altri Paesi...

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