I 40 anni del Giornale e due o tre cose impossibili da scordare
Ieri Il Giornale ha compiuto 40 anni e per festeggiare l'anniversario i vertici del quotidiano di via Negri hanno riunito a Milano un po' di amici. Sul palco del Teatro Manzoni Bruno Vespa ha intervistato il direttore in carica e gli ex, mentre a chi non ha potuto raggiungere il capoluogo lombardo per partecipare alla serata la direzione ha donato un supplemento con le firme che hanno fatto la storia della gloriosa testata. Nomi importanti, da Eugene Jonesco a Giovanni Arpino, da Egisto Corradi a Gianni Brera. Ovviamente non per tutti si è trovato spazio, per cui dall'edizione speciale sono rimasti fuori Enzo Bettiza, Sergio Ricossa, Jean-Francois Revel, Gregor Von Rezzori, Francois Fejtö, Alain de Benoist e perfino Guido Piovene e Piero Buscaroli. Ma non è della galleria degli esclusi che ci preme parlare: nelle rievocazioni succede sempre che chi viene dopo dimentichi chi c'era prima. Se ci permettiamo di scrivere del giornale concorrente è semmai perché, avendolo diretto per dieci anni e condiretto per tre, ne conosciamo i segreti e soprattutto i meriti e di entrambi ci piacerebbe ricordarne alcuni. Naturalmente non abbiamo la pretesa di colmare ogni lacuna ma solo quelle considerate essenziali e dunque chiediamo scusa se anche a noi sfugge qualcosa. Leggi l'editoriale completo di Maurizio Belpietro su Libero in edicola oggi 26 giugno 2014 Oppure acquista qui una copia dell'edizione digitale